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Coronavirus, Ue sul ritardo dei vaccini Pfizer: “Faremo rispettare i contratti”

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Coronavirus, Ue sul ritardo dei vaccini Pfizer: "Faremo rispettare i contratti"
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Unione Europea pronta anche alla battaglia legale. Boccia: “Pretendiamo che i numeri siano ripristinati”.

L’Unione Europea intende “far rispettare i contratti firmati” dalla Pfizer sui vaccini. Se necessario, anche ricorrendo a mezzi legali. Lo ha detto Charles Michel (foto), presidente del Consiglio europeo, ospite della trasmissione Grand Rendez-vous di radio Europe 1. “Possiamo utilizzare a questo scopo tutti i mezzi giuridici a nostra disposizione”, ha affermato.

“E’ evidente che, se i vaccini non ci sono, slitta di qualche settimana o mese l’immunità di gregge. Non dipende da noi, ma dalle aziende che forniscono i vaccini”. Lo ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, a SkyTg24, confermando che i richiami saranno “fatti e garantiti”, ma che il piano va rimodulato in base ai numeri ridotti. “Pretendiamo che quei numeri siano ripristinati”, ha aggiunto, sottolineando che “se ci sono problemi produttivi per i ritardi, devono spiegarceli, ma se i vaccini destinati all’Ue finiscono in altri continenti, è molto grave”. La partita, dunque, si gioca tutta sui vaccini e sul necessario aggiornamento del Piano vaccinale. Boccia ha convocato un vertice con le Regioni. All’incontro anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri.

“Non mancano le dosi di vaccino Pfizer. Semmai, le siringhe di precisione che permettono di estrarne la quantità giusta non sono proporzionate alle fiale: se avessimo quelle, potremmo sempre avere sei dosi per fiala e non cinque, così come ha suggerito l’Aifa, e tentare di colmare il gap”. E’ quanto affermano in sintesi alcuni centri vaccinali di diverse Regioni (tra cui Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna), che segnalano per questa settimana il mancato arrivo delle siringhe di precisione (per la Calabria, invece, il problema è stato riscontrato la settimana precedente) da parte della struttura commissariale per l’emergenza.

Non tarda la risposta del commissario Arcuri: “E’ falso che siano state mandate ai Centri vaccinali meno siringhe di precisione. In questa settimana si è provveduto a distribuire un numero inferiore di siringhe per la banale ragione che Pfizer ci ha inviato un numero inferiore di fiale di vaccino”. Cosa che proseguirà anche la prossima settimana poiché “arriveranno il 20 percento di fiale in meno rispetto a quanto comunicato”.

Nella vicenda interviene il premier Giuseppe Conte con un post su Facebook: “I rallentamenti delle consegne dei vaccini costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale, già fortemente provato da un anno di pandemia. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale. Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi Ue delle dosi di vaccino già programmate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Ue. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre, significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni”. 

La prima consegna del vaccino AstraZeneca, se otterrà il via libera dall’Ema il 29 gennaio, dovrebbe essere fatta il 15 febbraio. E’ quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il commissario Arcuri nel corso della riunione con le Regioni. Le altre due consegne sarebbero invece previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. A fine marzo saranno consegnate in Italia circa 15 milioni di dosi di vaccino, avrebbe detto ancora il commissario per l’emergenza, spiegando che al momento da Astrazeneca, se approvato da Ema, avremo non gli 8 milioni assicurati in precedenza, ma 3,4 entro fine marzo, oltre alle dosi di Moderna e Pfizer.

Lunedì l’Avvocatura dello Stato avrà terminato gli approfondimenti giuridici e l’Italia procederà contro Pfizer su tre canali: una diffida per inadempimento da presentare in Italia, un esposto ai pm per potenziale danno alla salute e una richiesta a nome del Governo italiano e delle Regioni al foro di Bruxelles per inadempimento.

“Alcune regioni hanno rischio basso, altre moderato, ma ci sono ancora regioni a rischio elevato. Quindi la valutazione complessiva ci dice che dobbiamo porre attenzione alla situazione. Il messaggio è che c’è una lieve diminuzione dell’incidenza nel Paese, ma è lontana dal consentire di riprendere a tracciare i casi. Dunque l’epidemia è fuori controllo perchè non si riesce appunto ancora fare il tracciamento”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa al ministero sui dati dell’ultimo monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemi. E ha aggiunto: “L’epidemia resta in una fase delicata e non dobbiamo allentare misure. Quando le allentiamo il virus ricomincia a correre: è uno stop and go. Quindi è meglio mantenere le misure per evitare circolazione troppo elevata. Dobbiamo essere molto lesti nell’identificare varianti e prendere misure di restrizione mobilità nei posti i cui ciò dovesse accadere. Quindi bisogna tenere guardia molto alta”.

Così, invece, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli: “Dopo il picco, siamo a circa 20-25mila dosi di vaccino al giorno somministrate e ciò a causa dei tagli delle forniture. E’ atteso per il 29 gennaio il parere di Ema sul vaccino AstraZeneca, che ha comunicato una riduzione della capacita produttiva, e ciò richiederà una rimodulazione della campagna vaccinale. Possiamo dire che a fine gennaio l’Italia dovrebbe avere a disposizione circa 2,5 milioni di dosi, che servono sia per prime immunizzazioni sia i richiami. A oggi non c’è alcuna evidenza che i vaccini disponibili, Pfizer e Moderna non offrano copertura rispetto alle varianti del virus. Quindi il messaggio in questo momento è assolutamente rassicurante. Ad oggi sono state somministrate un pò più del 70 percento delle dosi di vaccino consegnate. Ciò perchè va mantenuta un’aliquota per garantire in richiami. Rimaniamo in testa al gruppo dei Paesi che in Europa hanno somministrato più vaccini e siamo attualmente secondi dopo la Germania. Questo a dispetto della riduzione del numero delle dosi osservata in questa settimana, -29 percento, e anche a dispetto dell’ulteriore riduzione annunciata da Pfizer anche per la prossima settimana e quantificabile nell’ordine del 20 percento”

Redazione Nurse Times

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