Saranno su base volontaria e coinvolgeranno 120mila lavoratori. Le perplessità del sindacato Gilda.
Come annunciato il 22 luglio scorso dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, il Lazio sarà la prima Regione a somministrare i test sierologici al personale scolastico in vista della riapertura delle scuole. Il provvedimento riguarda docenti, educatori, operatori di sostegno, assistenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata), studenti disabili e insegnanti di sostegno, nonché tutte le figure professionali delle scuole di ogni ordine fino al secondo grado (compresi gli istituti professionali), paritarie e non, dei servizi educativi per l’infanzia gestiti dallo Stato e dagli enti locali.
In totale sono previsti test per 120mila lavoratori. Il modello di somministrazione sarà quello già attivato per le indagini di sieroprevalenza al personale sanitario e delle forze dell’ordine. In presenza di sieroprevalenza il docente sarà sottoposto al test molecolare (tampone) per la verifica della positività al Covid-19. Tutti i dati saranno inseriti nella piattaforma nazionale. Nei prossimi giorni si attendono notizie in merito alle date dalle quali partiranno le somministrazioni. La somministrazione sarà affidata ai medici di famiglia, alle Asl e ai distretti sanitari. Inoltre l’operazione potrà essere ripetuta nel corso dell’anno con cadenze in base all’evoluzione della pandemia. A livello nazionale è già partita la gara per acquistare 2 milioni di test sierologici da somministrare al personale scolastico.
Gilda, sindacato degli insegnanti, solleva tuttavia alcune perplessità: “Al ministero credono davvero che docenti e personale Ata saranno disposti a interrompere le ferie a ferragosto per sottoporsi volontariamente al test, per il quale, tra l’altro, è necessario il coinvolgimento del medico di base? Nel caso in cui l’esito risulti positivo e si debba procedere con il tampone, inevitabilmente i tempi si allungherebbero ed è lecito dubitare che si arrivi impreparati alla riapertura delle scuole”.
I test nelle scuole, comunque, non saranno obbligatori, come confermato dal ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Tante persone del mondo della scuola ci hanno richiesto i test sierologici, ma sono su base assolutamente volontaria”.
Redazione Nurse Times
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