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Ambulanze con soli infermieri, la Cassazione stoppa l’Ordine dei Medici di Bologna

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Sanità Bologna, Pizza apre procedimento disciplinare contro Venturi
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Ricostruiamo l’intera vicenda che ha portato l’O.d.M. di Bologna a radiare l’allora assessore della sanità della regione Emilia Romagna Sergio Venturi

L’ordine dei medici di Bologna si era opposta sin da subito all’impiego sulle ambulanze impegnate nell’emergenza urgenza dei soli infermieri. Secondo l’ordine di Bologna “Non si può supplire a carenza di medici attribuendo al personale infermieristico compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di terapie”.

Tutto nasce a febbraio 2016.

L’OdM di Bologna sospese 4 medici a seguito della stesura di protocolli operativi che avrebbero consentito al personale infermieristico, presso il 118, di svolgere compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di alcune terapie salvavita.

I medici furono accusati di per aver “istigato l’esercizio abusivo della professione medica” approvando protocolli infermieristici di fatto condivisi in tutto il mondo.

Furono sospesi di seguito nove medici. Tutti professionisti in ruoli apicali della sanità pubblica emiliana tra cui Giovanni Gordini, Direttore del Dipartimento emergenza, Cosimo Picoco, Responsabile del 118 e Nicola Binetti, Direttore del Pronto Soccorso.

Venne così decapitato il servizio di emergenza urgenza 118. Ritenuto da tanti cittadini bolognesi, e nel complesso da tutto il mondo sanitario uno suoi fiori all’occhiello.

Una sospensione che indirettamente aveva messo in discussione un intero Sistema, ma anche l’attività svolta dagli infermeri che ne facevano parte.

Successivamente la Regione Emilia Romagna si espose difendendo i medici sospesi, bloccando i loro provvedimenti, e blindando la sospensione attraverso una legge ad hoc; che prevedeva l’impiego di infermieri a bordo delle ambulanze anche senza la presenza di un medico.

Sembrava che tutto fosse finito, invece arriva la sospensione e radiazione dell’allora assessore alla sanità Sergio Venturi. Lo stesso facendo ricorso alla Consulta, manda a processo i 9 medici della commissione dell’Ordine che avevano in favore della sua sospensione.

Il dibattito ha interessato tutto il mondo dellemergenza urgenza, con diverse prese di posizione, quasi tutte a favore dei medici sospesi (e poi radiati) e degli infermieri impegnati nell’emergenza urgenza bolognese.

Arriva così la sentenza della Corte di Cassazione, in data 28 luglio u.s. A ricorrere 4 dei medici sospesi (Gordini, Picoco, Binetti, Serantoni)

La Suprema Corte ritene illegittime le sanzioni irrogate ai medici.

Una sentenza destinata a segnare un importante precedente nei rapporti tra Ordini. Ma che ha anche il merito di mettere un punto fermo sullo scontro tra medici e infermieri. Una vicenda che si conclude con una vittoria per tutti i medici che hanno sempre creduto nelle competenze degli infermieri.

Per i giudici l’Ordine ha fatto invasione di campo, esorbitando dai propri poteri.

“In questo caso l’Ordine dei medici ha agito in carenza di potere, perché ha sottoposto a procedimento disciplinare e sanzionato un proprio iscritto per atti compiuti da quest’ultimo non nell’esercizio della professione di medico, ma nell’esercizio di una funzione pubblica, compiendo atti non ricompresi tra quelli sottoposti al potere sanzionatorio dell’Ordine”.

Ma non è tutto. Secondo i giudici con la sanzione “l’Ordine e la Commissione medica, hanno finito per sovrapporsi, contestandola, all’azione amministrativa dell’Ausl estrinsecatasi nella predisposizione dei protocolli sull’impiego di personale infermieristico”.

Con motivazioni sostanzialmente sovrapponibili ai quattro medici, la Corte in sostanza “accusa” l’Ordine di usurpazione e sviamento di potere, che ben avrebbe potuto agire in via giurisdizionale o amministrativa per l’annullamento dei protocolli. Invece scelse il muro contro muro debordando dai propri poteri, secondo i giudici che nel provvedimento riportano entro i naturali confini il potere sanzionatorio.

Sarà finalmente posta la parola fine al conflitto tra medici?

Ci auspichiamo, per il bene dei nostri cittadini, di voltare pagina, sollecitando i nostri politici ad avviare quel processo di riconoscimento delle competenze avanzate infermieristiche utile a superare ogni motivo di conflitto tra professioni.

Redazione Nurse Times

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