Le case di riposo della Liguria continuano ad essere attentamente monitorate dopo che sono stati riscontrati alcuni casi di Covid-19 tra gli anziani ricoverati.
Una donna di 91 anni residente in una RSA di Bogliasco è risultata positiva, obbligando tutti i restanti ospiti ad essere sottoposti a quarantena. Ora sono emersi dei casi anche nel capoluogo ligure presso la residenza protetta San Camillo.
Sono complessivamente due gli ospiti contagiati. Gli anziani sono stati immediatamente trasferito presso l’Ospedale Galliera di Genova, con febbre e dispnea. Sono poi risultati positivi al tampone per il coronavirus.
«Da lunedì abbiamo chiesto più volte controlli anche alle altre persone con possibili sintomi, ma ancora non sono arrivati – spiega la direttrice sanitaria della struttura, Arianna Bonfanti – A oggi sono una trentina tra i pazienti e una decina tra il personale: abbiamo bloccato le visite dei parenti e cercato di isolare gli ospiti a rischio».
«Nelle Rsa con casi sospetti vengono inviati gruppi di verifica: date le molte richieste, abbiamo potenziato le procedure per rispondere a queste situazioni – fa sapere Valter Locatelli, commissario di Alisa – Nell’attesa chiediamo alla struttura di isolare i pazienti con sintomi respiratori. Non facciamo allarmismo: è giusto ricoverare soltanto chi presenta criticità, i tamponi a tappeto non servono. Non dimentichiamo che stiamo andando verso il picco dell’emergenza».
«Ci aspettiamo che il contagio cresca ancora, verso la metà della settimana prossima sapremo se quello che tutti insieme stiamo facendo sta abbassando la curva del contagio», ha detto il governatore ligure Giovanni Toti rinnovando l’invito a stare a casa.
«Non vi nasconderemo mai niente – ha aggiunto – Il sistema sanitario ligure è straordinario, ce la faremo. Chi si ammalerà, sarà curato nel migliore dei modi».
«Dagli ospedali – ha sottolineato – mi segnalano persone in coda alle tende di protezione. Lo ripeto: se non avete febbre alta e seri problemi respiratori, restate a casa. Solo se i sintomi sono davvero severi, febbre sopra 38 e mezzo e problemi respiratori, chiamate il 112 o il 118. Non andate al pronto soccorso per nessuna ragione legata a presunti sintomi di coronavirus: danneggiate voi stessi e gli altri».
Fonte: Il Secolo XIX
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