Segnalati anche casi di alterazione del ciclo mestruale. Ne ha parlato all’agenzia Dire la dottoressa Anna Franca Cavaliere, sottolineando l’importanza di sottoporsi a un controllo.
“Sono segnalati casi, dopo la vaccinazione, di aumento delle dimensioni dei linfonodi del cavo ascellare dal lato in cui è stata effettuata la vaccinazione. Questo ha creato molto allarme e, conseguentemente, molte mammografie e molti accertamenti, nonché ansia per le donne che vi si sottoponevano”. A illustrare questo specifico sintomo, provocato in alcuni casi dalla vaccinazione anti-Covid, è la dottoressa Anna Franca Cavaliere, direttore dell’Unità operativa complessa di Ginecologia e ostetricia dell’Ospedale Santo Stefano di Prato – Usl Toscana Centro e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, intervistata dall’agenzia Dire.
Cavaliere ha tenuto a chiarire che “individuare un linfonodo sotto-ascellare dopo la vaccinazione non corrisponde ad avere una neoplasia al seno. Al contempo, sentire un linfonodo sotto-ascellare subito dopo il vaccino non deve far sottovalutare quello stesso linfonodo, ed è bene sottoporsi a un controllo, soprattutto se fino a quel momento non lo si è fatto”.
L’esperta ha aggiunto che “ci sono dati relativi all’alterazione, temporanea e transitoria, del ciclo mestruale provocata dal vaccino, ma questo non incide sulla fertilità né sul ciclo ormonale e ovulatorio”. In conclusione Cavaliere ha ribadito che “le reazioni legate al vaccino sono sintomi transitori che non corrispondono a danni biologici irrecuperabili”.
Redazione Nurse Times
- Asl Torino 5, arrivano gli infermieri privati: accordo di tre mesi
- Batteri specchio, 38 scienziati chiedono di fermare le ricerche: perché?
- Manovra 2025: flat tax sugli straordinari degli infermieri e contributo per gli specializzandi non medici. Gimbe: “Soluzioni tampone”
- Aumenti da oltre 7.000 euro per ministri e sottosegretari: e gli stipendi di infermieri, oss e operatori sanitari?
- Concorso per 640 infermieri in Veneto
Lascia un commento