Notizie diverse sulle forniture arrivano dagli assessori alla Sanità di Puglia e Lazio. Intanto Oxford e AstraZeneca studiano versioni del loro siero tarate sulle nuove varianti di Covid-19.
L’Ordine dei medici di Bologna valuterà provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che si esprimeranno pubblicamente contro la vaccinazione anti-Covid. “Non sarebbe deontologicamente corretto, né rispettoso delle vittime da coronavirus, specie in questo momento storico, che da parte anche solo di pochi medici provenissero voci contrarie alla vaccinazione, non sostenute da alcuna evidenza e basate solo su notizie non verificate, o peggio ancora, artatamente interpretate”. Così si legge in un documento redatto dalla Commissione Vaccini dell’Ordine e condiviso da varie personalità della sanità bolognese.
In tema di forniture, va poi registrato il pessimismo di Pierluigi Lopalco, assessore alla Salute della Regione Puglia: “Faccio eco a Bertolaso: se entro un mese ci danno 4 milioni di vaccini allora vaccineremo tutti i pugliesi. Ma è una battuta, perché i vaccini non arriveranno”. Lopalco non si è sbilanciato sui numeri dei vaccinati entro l’estate perché “il quadro di forniture che abbiamo arriva al primo trimestre e si parla di qualche centinaio di migliaia; entro il primo trimestre riusciremo a stento a vaccinare gli ultraottantenni, oltre a quelli della prima fase”.
L’assessore laziale alla Sanità, Alessio D’Amato, sintetizza così la situazione nella sua regione: “Nel Lazio un anziano su tre ha già la prima e la seconda dose prenotate, conosce il luogo e la data a soli due giorni da attivazione servizio un risultato importante. C’è stato un avvio in salita, ma il sistema ora è entrato a pieno regime. Abbiamo anche superato la quota delle 80mila doppie vaccinazioni somministrate e sono poco più di 2mila le richieste degli over 80 per il vaccino domiciliare che sono state inviate alle rispettive Asl per attivare le Uscar o il medico di medicina generale dell’assistito, qualora avesse aderito alla campagna vaccinale”.
Intanto l’Università di Oxford e il colosso farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca hanno avviato ricerche per la produzione di una nuova versione del loro vaccino anti-Covid, tarata in modo più specifico sulle varianti del virus emerse più di recente nel mondo. Dovrebbe essere pronta in autunno. Lo hanno annunciato il professor Andrew Pollard, responsabile del progetto vaccinale nell’ateneo britannico, e sir Mene Pangalos, vicepresidente esecutivo di AstraZeneca con delega su ricerca e sviluppo, in un briefing di presentazione d’uno studio validato e aggiornato sull’efficacia – definita “sostanziale” – del vaccino attuale.
A confermare questa efficacia “sostanziale” nel bloccare la trasmissione del coronavirus sono i dati di uno studio approfondito, in via di pubblicazione. Secondo Pollard, l’efficacia è buona contro la cosiddetta variante inglese, mentre restano incognite e segnali di minor impatto su altre nuove mutazioni. I risultati sono stati giudicati “molto buoni” anche dal virologo Adam Finn, mentre il ministro della Sanità inglese, Matt Hancock, li ha definiti “superbi”.
Redazione Nurse Times
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