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Coronavirus, Nas: i risultati della campagna “Estate tranquilla 2020”

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Coronavirus, Nas all'opera per una "Estate tranquilla"
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Durante i controlli del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute sono state sequestrate oltre un milione di mascherine e 46.500 litri di igienizzanti irregolari. Oscurati, inolte, 60 siti web e riscontrate irregolarità in numerose Rsa.

Oltre un milione di mascherine facciali e dispositivi di protezione privi delle caratteristiche dichiarate, importate illegalmente, con false attestazioni di conformità e in assenza di indicazioni sul corretto impiego, sono state sequestrate dai carabinieri del Nas. Inoltre sono state bloccate 46.500 confezioni di igienizzanti e presidi medici privi delle qualità vantate e senza autorizzazioni. E poi sono stati oscurati 60 siti web e annunci su social forum che promuovevano la vendita di prodotti vantanti inesistenti proprietà curative anti-Covid e farmaci vietati a causa dei gravi effetti collaterali.

Questi sono alcuni dei numeri della campagna di controllo “Estate tranquilla 2020”, realizzata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute. L’altro settore cruciale nelle attività dei Nas nel periodo estivo riguarda le strutture sanitarie destinate all’emergenza-urgenza e all’accoglienza di anziani e disabili. Nel corso dell’operazione sono state eseguite 1.161 ispezioni, svolte senza preavviso, specie nei giorni festivi e in orari serali/notturni, al fine di prevenire e/o individuare carenze assistenziali e possibili episodi di assenteismo e abbandono di persona.

Durante i controlli sono state individuate 208 attività non conformi alle normative, pari al 18%. Sono state chiuse o sequestrate 18 Rsa perché “gravemente irregolari o totalmente abusive”, come si legge nel report Nas presentato dal generale Paolo Carra, che aggiunge: “Agli ordinari accertamenti si è aggiunta una vasta azione di prevenzione e verifica sulla corretta applicazione delle misure di contenimento” del Covid-19, sia nell’ambito della gestione organizzativa, sia sulla formazione degli operatori e sull’uso dei dispositivi di protezione individuale.

Deferiti all’autorità giudiziaria, inoltre, 131 gestori e dipendenti di cliniche private e convenzionate, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, ritenuti a vario titolo responsabili di mancata assistenza e abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione sanitaria, detenzione di farmaci scaduti, irregolarità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Ulteriori 206 irregolarità di natura amministrativa sono state rilevate per carenze strutturali e disorganizzazione degli spazi comuni e delle camere, a volte utilizzate oltre il limite della capienza per aumentarne indebitamente il numero di posti letto.

Redazione Nurse Times

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