L’immunologo annuncia una possibile svolta nell’approccio al Covid-19.
Arriva dal professor Alberto Mantovani, immunologo dell’Humanitas, una notizia che potrebbe cambiare l’approcio al coronavirus. “Con i colleghi del Papa Giovanni XXIII di Bergamo – spiega Mantovani a Repubblica – abbiamo trovato un mattone del sistema immunitario legato alla forma grave della malattia. Può essere individuato con un esame semplice ed economico, un test sierologico che si aggiunge a quelli disponibili. Lo abbiamo provato su circa 150 pazienti da noi e a Bergamo. Livelli elevati di questa proteina sono associati a un altissimo rischio di aggravamento”.
Aggiunge l’esperto: “Il nostro obiettivo è riconoscere i pazienti che si ammaleranno della forma grave. Abbiamo provato a cercare una prima risposta nella genetica: esistono particolari geni che aumentano il rischio, in particolare quelli sul cromosoma 3 che regolano l’infiammazione o l’interferone, uno degli attori della prima linea della difesa immunitaria contro il Covid”.
E anmcora: “In seconda battuta è stato scoperto, ma non da noi, il ruolo dell’autoimmunità: esistono persone che producono autoanticorpi che minano quella stessa prima linea del sistema immunitario o che aumentano il rischio di trombosi. Oggi con il nostro test abbiamo messo un terzo mattone. Stiamo cercando di fare in dieci mesi quello che per i tumori abbiamo fatto in cinquant’anni”.
Sui vaccini: “Avremo una quota importante di vaccinati in primavera o estate. Nel frattempo dobbiamo ricordare che nessun vaccino funziona se non è accompagnato da responsabilità e solidarietà. Quando avremo le prime dosi, dovremo mantenere alta la guardia. Non vorrei che l’idea del vaccino vicino ci spinga all’irresponsabilità, come la scorsa estate. Siamo stati i più bravi al mondo nel combattere un’ondata violentissima, avremmo potuto diventare come Giappone e Corea, con l’epidemia sotto controllo. E invece abbiamo dissipato tutti gli sforzi”.
Redazione Nurse Times
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