Stop alla quarantena per chi arriva dai Paesi extra Ue. Calano i numeri della pandemiain quasi tutte le regioni.
Mentre la curva dei nuovi contagi da coronavirus in Italia conferma il trend di calo in atto da alcune settimane, arriva un allentamento significativo delle misure relative agli spostamenti internazionali e da oggi, 1° marzo, sarà più facile viaggiare. Entra infatti in vigore l’ordinanza del ministero della Salute che prevede lo stop alla quarantena per chi arriva dai Paesi extra Ue, già vigente per gli altri Paesi europei.
Per l’ingresso sul territorio nazionale sarà dunque sufficiente una delle condizioni del Green Pass base: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo. Solo in caso di mancata presentazione di una di queste certificazioni si applica la misura della quarantena presso l’indirizzo indicato nel digital Passenger Locator Form per un periodo di cinque giorni, con l’obbligo di sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone, alla fine di questo periodo. Le certificazioni possono essere esibite in formato digitale o cartaceo e i bambini di età inferiore a sei anni sono esentati dall’effettuazione del test molecolare o antigenico.
Intanto si mantiene stabile, senza nuovi picchi, il tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid, sia nelle terapie intensive sia nei reparti ospedalieri di area medica. Secondo i dati del monitoraggio Agenas (Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali) relativi al 27 febbraio, l’occupazione delle terapie intensive è infatti ferma all’8%. A superare la soglia di allerta del 10% sono solo Marche (11%), Sardegna (12%) e Lazio (13%), mentre resta al 17% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica, e tutte le regioni o province autonome superano la soglia di allerta del 15%, tranne Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Pa Trento, Piemonte e Veneto.
I numeri del bollettino giornaliero del ministero della Salute indicano ancora un calo dei nuovi casi (17.981 nelle ultime 24 ore). Si mantiene ancora alto, invece, il numero delle vittime, pari a 207. Il tasso di positività è al 9%. Sono invece 714 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, e i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 10.851. In questo contesto, l’incidenza dei casi positivi al coronavirus è in una fase di stasi in 16 province, secondo le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, secondo le indagini dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). I valori più bassi si osservano soprattutto nelle regioni settentrionali, mentre si rileva un “forte aumento” nella provincia di Cosenza, con un incremento settimanale del 90%.
Intanto l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha pubblicato il quinto report sul monitoraggio degli antivirali per la terapia di Covid-19. Sono stati 7.282, fino al 24 febbraio scorso, i trattamenti avviati con la pillola antivirale molnupiravir di Merck (Msd in Italia), mentre quelli avviati per Paxlovid di Pfizer sono stati 912, per un totale di 8.194 pazienti Covid curati in casa propria con gli antivirali che si assumono per via orale. In particolare, per Paxlovid, autorizzato solo a partire da inizio febbraio, le prescrizioni dal 17 al 23 febbraio sono state 572, con un aumento settimanale di quasi il 54%. Nello stesso arco di tempo le nuove prescrizioni di molnupiravir sono invece 949, in calo di circa il 10% rispetto alla settimana precedente.
Redazione Nurse Times
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