L’esperta esorta il Governo a rivedere in senso restrittivo alcuni parametri per decidere come regolarsi nelle varie regioni. Preoccupa la situazione in Abruzzo.
In tutta italia proseguono le seganalazioni di casi relativi alle nuove varianti del coronavirus. Preoccupa, in particolare, quella inglese, ormai diffusa sull’intero territorio nazionale e giunta già a una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi, ìcon un’impennata anomala in Abruzzo. Specie nell’area metropolitana di Pescara, dove si è raggiunto un picco del 65%.
“Nuovi dati provenienti dal Regno Unito indicano che la variante inglese è non solo più trasmissibile, ma anche più letale. Il rischio potrebbe essere tra il 40% e il 60% in più. La buona notizia è che i vaccini funzionano anche contro questa variante, e quindi le nostre Rsa e i nostri ospedali sono protetti”. Così Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, su Facebook, che esorta “ad accelerare con le vaccinazioni dei soggetti fragili e mantenere bassa la circolazione del virus”.
E aggiunge: “Non è il caso quindi di proporre aperture, e forse andrebbero rivisti alcuni parametri (in senso restrittivo) per decidere come regolarsi nelle varie regioni. A prescindere da quello che farà il Governo, quello che possiamo fare noi è: 1) vaccinarci quando chiamati; 2) usare mascherine Ffp2 negli ambienti chiusi, inclusi negozi e scuole (per strada bastano quelle chirurgiche o anche di stoffa); 3) non organizzare ritrovi in casa con amici o parenti; 4) andare al ristorante solo con i propri conviventi; 5) evitare sempre di incontrare persone fragili senza le dovute precauzioni (anche i nonni!)”.
Redazione Nurse Times
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