Il direttivo dell’Ordine rodigino invita tutti a rispettare le regole e si sofferma sulla carenza dei dispositivi di protezione individuale.
“Noi infermieri non possiamo, ma voi restate a casa e rispettate le indicazioni previste dai provvedimenti emergenziali legati al COVID-19”. Con queste parole il direttivo di Opi Rovigo lancia e rinforza l’appello a tutti i cittadini del territorio a essere garanti per la propria salute e per la comunità intera.
“Nel giro di pochi attimi – affermano i responsabili dell’Ordine infermieristico – tutte le nostre vite sono cambiate. E’ cambiata la nostra routine quotidiana, sono mutate le regole, le distanze, le priorità. Ora deve cambiare il concetto di salute e il senso di responsabilità. Dobbiamo tutti capire, anche noi professionisti della salute che siamo per prima cosa cittadini, che è tempo di ragionare da squadra, per la collettività e non per la propria individualità. La salute degli altri, mai come ora, diventa la salute di ognuno. Per questo motivo, come infermieri impegnati quotidianamente nelle varie realtà a fronteggiare il Coronavirus, ci associamo all’accorato appello: restate e casa e rispettate le nuove indicazioni per aiutare il prossimo e per aiutare i vari professionisti, medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici, che ogni giorno sono impegnati in questa battaglia. Oggi serve la giusta distanza preventiva”.
Opi Rovigo si sofferma poi sul gravoso problema della carenza dei dispositivi di protezione individuale: “E’ una situazione che deve fare riflettere tutte le istituzioni e che dovrà essere approfondita, come la carenza di personale, anche quando l’emergenza sarà conclusa perché questa battaglia la vinceremo ma per farlo necessitiamo di tutte le garanzie e di tutti i mezzi di sicurezza che ci aiutino a difenderci dal contagio e che garantiscano la sicurezza dei nostri pazienti. I DPI adeguati e a norma devono essere reperiti in tutti gli ambiti. Come responsabili dell’OPI stiamo monitorando la situazione, raccogliendo informazioni e segnalazioni evidenziando purtroppo tante carenze”.
Concludendo: “Ci fanno piacere i tanti proclami di stima, ma sono i fatti che contano. Come infermieri siamo in prima linea e ci mettiamo tutta la nostra professionalità e competenza. Come Ordine non ci fermiamo. Da tempo, ancora prima che diventasse un’emergenza drammatica, abbiamo offerto il nostro contributo alla collaborazione con le istituzioni. Abbiamo sollecitato l’Azienda Ulss 5 Polesana affinché metta in atto cambiamenti che sono importanti in questo delicato momento. Ognuno può fare la differenza ma dobbiamo ragionare da comunità, da sistema collettivo. Uniti, anche se distanti, siamo più forti”.
Redazione Nurse Times
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