Più di un anno fa l’Ambulatorio dell’ospedale pugliese ha voluto valorizzare le competenze specialistiche in accessi vascolari di un infermiere.
Ciò che il grande Franco Battiato ha scritto nel bellissimo brano musicale La cura, gli infermieri lo mettono in pratica quotidianamente, nella loro pratica assistenziale. Perché in questa immane emergenza sanitaria, gli infermieri stanno offrendo gratuitamente le loro competenze specialistiche.
Sì, gratuitamente, perché lo stipendio percepito, seppur esiguo, garantisce l’assistenza infermieristica di base non quella avanzata per la quale non ci sono ne riconoscimenti professionali, né tantomeno economici. L’urgenza di far fronte all’emergenza Covid-19 ha reso necessario il reclutamento di personale infermieristico specializzato. Quelle stesse competenze per le quali gli infermieri hanno speso tempo e denaro per frequentare master e corsi di alta specializzazione, incuneando le lezioni tra turni e vita sociale.
In questo momento di emergenza sanitaria ci si accorge che gli infermieri non sono tutti uguali, ma hanno specializzazioni e competenze comprovate. Elargiscono medaglie sul campo e mere gratificazioni a questi valorosi professionisti che eroi non sono. L’eroe è un personaggio semidivino, l’infermiere è umano. E’ donna, è uomo, madre, fratello, padre, sorella, figli. “Questa fama, questa luce, questa notorietà, non mi basterà, non mi servirà” (FASMA). Ma in questo tempo di contingenza, dove si è al fronte, in prima linea, non è corretto polemizzare, trattare o giungere a compromessi. Ce lo impone la nostra coscienza deontologica e morale.
E per questo motivo vi propongo come esempio la realtà dell’attività ambulatoriale dell’Oncologia medica di Barletta. Più di un anno fa si sono volute valorizzare le competenze specialistiche in accessi vascolari di un infermiere trasferitosi nell’U.O.C. di Oncologia medica di Barletta. Grazie alla lungimiranza della dottoressa L. Lombardi, medico oncologo, al sostegno del coordinatore infermieristico M. Somma e del direttore G. Gadaleta Caldarola, la direzione dell’Asl BT ha autorizzato l’attività clinica specialistica dell’Ambulatorio Accessi vascoalri di Oncologia Medica. Tanto è stato creato e molto sarà realizzato, servizio continuo ai pazienti oncologici, ricerca scientifica e collaborazioni.
Questo impegno, però, è stato utile e proficuo, soprattutto in vista dell’emergenza sanitaria Covid-19 che ha colto di sorpresa e ha fatto collassare sistemi sanitari regionali collaudati e di eccellenza. Afferendo il nostro Servizio a un ospedale no Covid-19, e a causa dell’intensa attività delle rianimazioni, l’Ambulatorio Accessi vascolari dell’Oncologia Medica ha intensificato l’attività clinica per far fronte anche alle richieste improrogabili dei propri pazienti, di quelli ematologici e dell’utenza di altre realtà che in questo particolare momento sono divenute inaccessibili per motivi di sorveglianza sanitaria.
Immani sono gli sforzi per assicurare il servizio ambulatoriale senza interferire con l’attività di reparto e del Day Service, ma con impegno e dedizione ci prendiamo cura dei nostri pazienti. Un ringraziamento al dottor Antonio Lanotte, vascular expertise nurse, health event planner e material procurer, e alla mia collega dottoressa Annamaria Delvecchio per la sua incondizionata disponibilità all’attività di assistenza infermieristica ambulatoriale.
Un plauso va a tutti gli infermieri dell’Oncologia di Barletta, che ogni giorno si espongono in prima linea, con competenza e abnegazione, nella gestione dei device vascolari, nell’infusione delle terapie antiblastiche e nella cura dei pazienti ricoverati, con esigui DPI, e ai medici oncologi, la cui capacità decisionale è fondamentale per il prosieguo della cura dei tumori.
Riconoscenza agli oss, angeli custodi che provvedono alle esigenze dei pazienti costretti all’isolamento dai familiari per ordinanza nazionale. Al personale ausiliario, che con la sua opera di sanificazione e igienizzazione permette il normale svolgersi delle attività cliniche in totale sicurezza.
Un’ultima considerazione. Quest’anno, il 2020, è stato dedicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità alle figure dell’infermiere e dell’ostetrica. Avremmo dovuto essere protagonisti, non eroi per caso. Ai posteri l’ardua sentenza.
Giuseppe Civetta
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