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Coronavirus, “In Abruzzo livelli di protezione inadeguati”: interrogazione al ministro Speranza.

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Coronavirus, "In Abruzzo livelli di protezione inadeguati": interrogazione al ministro Speranza.
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L’hanno presentata i deputati Antonio Zennaro, Daniela Torto e Fabio Berardini.

Il deputato Antonio Zennaro (foto), insieme ai colleghi Daniela Torto e Fabio Berardini, ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Roberto Speranza, per segnalare la “mancanza di considerazione da parte della Regione Abruzzo nel garantire i necessari livelli di protezione agli infermieri impiegati nell’attuale scenario emergenziale SARS-COV-2, così come espresso dai quattro Ordini delle professioni infermieristiche abruzzesi che, anche per mezzo stampa, hanno denunciato l’inadeguatezza delle misure di prevenzione e protezione fornite dalle aziende sanitarie e la conseguente esposizione professionale”.

Zennaro afferma: “Tutto il personale infermieristico, accanto ai medici al restante personale sanitario, sta svolgendo un ruolo di primo piano nell’assistere tanti concittadini affetti da COVID-19, anche dal punto di vista umano, spesso con l’esigenza di contatti lunghi e ravvicinati con i pazienti.  Gli infermieri devono poter lavorare con le corrette precauzioni, al fine di contenere quanto più possibile il rischio al contagio per se stessi e per i loro familiari. La Regione ha la facoltà di elevare il grado di protezione e sicurezza degli operatori per renderlo più idoneo al contesto in cui si trovano ad operare, così come specificato nell’ultimo rapporto del’Iss. Auspico che ciò avvenga in tempi brevi e grazie anche all’attenzione da parte del ministero”.

E ancora: “Tutto il sistema sanitario abruzzese si è dimostrato sofferente e carente di una guida univoca, sin da subito avevo indicato la strada di un commissario esterno straordinario come quella che potesse garantire maggiore efficienza e velocità, con una più appropriata razionalizzazione delle risorse. A monte di tutto c’è la decentralità della sanità italiana che ha visto, da regione a regione, organizzazioni differenti nella lotta contro la pandemia. Per questo ritengo che nel nostro futuro questo non sia più ammissibile e, passata l’emergenza, si debba intraprendere subito una revisione del titolo V della Costituzione, nella certezza che sia diventata una questione di sicurezza nazionale”.

Redazione Nurse Times

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