«Tutelare il bene della salute degli italiani, il bene che ci sta più a cuore, quello che nella gerarchia dei valori costituzionali è sicuramente al primo posto. Non c’è dubbio che questo all’integrità fisica e psicofisica sia al primo posto di un’ideale gerarchia dei valori».
Sono state queste le parole pronunciate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dalla sede della Protezione Civile a Roma, con le quali ha annunciato i provvedimenti per affrontare i contagi da coronavirus nel Nord Italia.
È salito a quota 79 il numero delle persone positive al nCoV-19, 54 solo in Lombardia. Le misure riguardano le aree focolaio: quelle in cui sono stati accertati i casi di contagio.
«Abbiamo adottato una linea di massima precauzione. Siamo il Paese che ha adottato le misure più garantiste ed efficaci di massima sicurezza», ha chiarito Conte.
«Scoperti questi casi ci siamo resi conto che dobbiamo adottare delle misure di contenimento – continua Conte – Il decreto legge ci consentirà di intervenire dove le misure di cautela sono già state adottate dal ministro Speranza e dal governatore interessato».
«Le misure – prosegue il premier – dovrebbero impedire comportamenti che non sono raccomandabili al fine del contenimento del contagio».
«Con questo decreto legge siamo in condizione di innalzare la zona di tutela, circoscrivere meglio e aiutare le comunità interessate da questi focolai», ha concluso Conte.
Il testo di decreto per fermare il coronavirus
Riportiamo di seguito il testo completo emanato durante la riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri che si è tenuta nella sede della Protezione Civile a Roma.
Art. 1
Allo scopo di evitare il diffondersi di epidemie, nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio di virus, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionale all’evolversi della situazione epidemiologica.
Tra le misure possono essere adottate anche le seguenti:
a) divieto di allontanamento dal comune o dall’area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel comune o nell’area;
b) divieto di accesso al comune o all’area interessata;
c) sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in un luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;
d) sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonchè della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, salvo le attività formative svolte a distanza;
e) sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonchè l’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero e gratuito a tali istituti e luoghi;
f) sospensione di ogni viaggio d’istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero;
g) sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
h) applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva fra gli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusa;
i) previsione dell’obbligo da parte degli individui che hanno fatto ingresso in Italia da zona a rischio epidemiologico, come identificate dall’Oms, di comunicare tale circostanza al Diperatimento di prevenzione dell’azienda sanitara competente per territorio, che provvede a comunicarlo all’autorità sanitaria competente per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
j) Chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi pubblici essenziali di cui agli articoli 1 e 2 ddella legge 12 giugno 1990, 146, ivi compresi gli esercizi commerciali per l’acquisto dei beni di prima necessità;
k) previsione che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale
l) limitazione all’accesso o sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone terrestre, aereo, marittimo, ferroviario su rete nazionale o di trasporto pubblico locale, salvo specifiche deroghe previste dal provvedimento di cui all’articolo 3;
m) sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, tra cui la zootecnia, e di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare ovvero in modalità a distanza;
n) sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti nel comune o nell’area interessata, anche ove le stesse si svolgano fuori dal comune o dall’area indicata, salvo specifiche deroghe previste dal provvedimento di cui all’articolo 3.
Art. 2
Le autorità competenti hanno la facoltà di adottare ulteriori misure di contenimento, al fine di prevenire la diffusione dell’epidemia anche fuori dai casi di cui all’articcolo 1, comma 1.
Art. 3
Le misure di contenimento di cui agli articoli 1 e 2 sono adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Salute, sentito il ministro dell’Interno, il ministro della Difesa, il ministro dell’Economia e delle Finanze e gli altri ministri competenti per materia, nonchè il presidente della Regione competente, nel caso in cui riguardino una sola regione, ovvero il presidente della Conferenza dei presidente delle regioni, nel caso in cui riguardino più regioni.
Nelle more dell’adozione del decreto del presidente del Consiglio di cui al comma 1, nei casi di estrema necessità ed urgenza le misure di conteminento di cui agli articoli 1 e 2 possono essere adottate ai sensi dell’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, dell’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e dell’articolo 50 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Sono fatti salvi gli effetti delle ordinanze contingibili e urgenti già adottate dal ministero della Salute ai sensi dell’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.
Il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.
Il Prefetto, informando preventivamente il Ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure avvalendosi delle forze di polizia e, ove occorra, delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali.
I controlli nelle zone focolaio e la famiglia che si è spostata in Meridione
«Abbiamo già dato indicazioni alle forze di polizia affinchè provvedano a dei controlli, ma ci affidiamo molto alla collaborazione dei cittadini». Il presidente Conte ha spiegato che anche le forze armate verranno impiegate nei territori interessati da queste misure.
Durante la conferenza stampa è stato citato il caso di una famiglia che si trovava nelle aeree della quarantena e si spostata verso il Sud. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha poi precisato che la famiglia in questione è stata raggiunta ed è perfettamente sana.
Inevitabilmente la decisione del governo porterà anche a una serie di disagi economici per le aziende che si trovano sul territorio interessato dal decreto, disagi su cui Conte ha risposto: «Oggi avevamo l’urgenza di disporre delle misure straordinarie urgenti, ma nei prossimi giorni faremo un altro decreto con varie sovvenzioni e misure, indennizzi e cassa integrazione per sopperire e rimediare al disagio economico».
«Non faremo dell’Italia un lazzaretto»
Non è mancato il referimento alle polemiche, sollevate soprattuto dalla Lega, sulla chiusura dei confini. Il premier Conte ha chiarito che: «Allo stato non ci sono assolutamente i presupposti per ottenere una sospensione del trattato di Schengen. È una misura draconiana rispetto alle esigenze di contenimento del contagio».
E poi ha specificato: «Dobbiamo tenere conto dell’impatto devastante che avrebbe sull’economia. Cosa facciamo dell’Italia un lazzaretto?».
Fermi gli eventi sportivi
Per la giornata del 23 febbraio verranno sospesi gli eventi sportivi previsti in Veneto e Lombardia. La misura vale anche per le partite di Serie A, non si giocheranno Verona-Cagliari, Atalanta-Sassuolo e Inter-Sampdoria.
Ferme anche tutte le gite scolastiche a livello nazionale.
Fonte: Open
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