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Coronavirus, il protocollo da seguire con gli infetti descritto da un infermiere.

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Padova, sedò e stuprò sette pazienti: infermiere condannato a dodici anni di carcere 1
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Il collega Rossano Precoma, dell’Azienda ospedaliera di Padova, ne ha parlaro al Gazzettino.

L’Italia, in questi giorni, sta affrontando la grande minaccia del coronavirus. Il nuovo virus ha già infettato più di 2500 italiani: nel Belpaese il Codiv-19 ha fatto la sua comparsa il 29 gennaio, quando 2 turisti cinesi furono ricoverati allo Spallanzani di Roma. Dal 21 febbraio, però, sono stati individuati i primi infettati nella nostra nazione: un 38enne di Codogno e due persone a Padova, precisamente a Vo’.

Rossano Precoma, infermiere 48enne dell’unità di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Padova, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Gazzettino in cui ha descritto le ultime settimane: “Il dovere di ogni infermiere è assistere i propri pazienti, ancor più in situazioni di emergenza come queste. Non ci sentiamo eroi o angeli, cerchiamo solo di svolgere al meglio il nostro lavoro giorno per giorno”. L’infermiere ha anche spiegato cosa è accaduto la sera del 21 febbraio, quando a Vo’ fu registrato uno tra i primi casi di coronavirus in Italia: “Eravamo già stati allertati perché l’Azienda ospedaliera è stata indicata come centro di riferimento regionale. Abbiamo subito spostato gli altri pazienti per accogliere i casi accertati e i sospetti. Un lavoro incredibile, nessuno se l’aspettava, è stato come uno tsunami”.

L’infermiere dell’azienda ospedaliera di Padova ha descritto con meticolosità il protocollo che gli operatori adottano con gli infetti: “Esistono dei protocolli da seguire, quello che adottiamo in questo caso è molto simile a quello per le patologie ad alta diffusione come l’ebola. E’ fondamentale il momento della vestizione e della svestizione. Abbiamo presidi sanitari come tute, guanti, mascherine. Ogni volta che si entra e si esce dalla stanza di degenza bisogna buttare tutto nei rifiuti speciali”. L’infermiere ha anche svelato di non aver nessuna paura di contagio: “Lavoro da vent’anni a Malattie infettive. Non ci si abitua mai al timore di un contagio, ma sia io che i miei colleghi ci sentiamo formati per affrontare queste situazioni”. Al momento, i casi positivi di coronavirus in Veneto sono 333: degli 81 pazienti ricoverati, 28 si trovano all’Azienda ospedaliera di Padova.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Gazzettino

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