Rilanciamo la lettera diel 75enne Giorgio Gianuario, pubblicata da Punti di Vista Press insieme al commento dell’infermiera Anna Rossini.
“A noi ha fatto molto piacere ricevere questa lettera perché significa, che nonostante il brutto periodo e le loro sofferenze, ce la siamo mettendo tutta per alleviare un po’ del loro dolore, e siamo felici che questo messaggio possa giungere soprattutto a chi, in apprensione, è in attesa a casa”. Chi parla è Anna Rossini, infermiera nel reparto Geriatria/Covid dell’ospedale di Grottaglie (Taranto), mentre ci consegna copia della lettera scritta a mano da un paziente di 75 anni e religiosamente appesa nella bacheca dal personale sanitario. Di seguito il testo della lettera.
Grottaglie/Taranto – 11/01/2021. Mi chiamo Giorgio Gianuario e sono stato ricoverato presso il presidio ospedaliero San Marco di Grottaglie in gravi condizioni per effetto del Covid-19. Mi sento in obbligo morale e civile di esternare la mia gratitudine a tutto il personale di questa struttura italiana, civile e di Grottaglie. Io umilmente devo ringraziare TUTTI per l’umanità, l’abnegazione, l’amore fraterno con cui sono stato oggetto delle loro amorevoli attenzione e cure. La gioia e la disponibilità verso questo povero prossimo, e cioè “io”, trattato alla pari di un loro padre o figlio.
La commozione mi fa lacrimare e sarò sempre riconoscente a questa Unità ricca di valori e di storia, dimenticando che questo centro era destinato all’eliminazione. Mi pare che la politica abbia fatto appena in tempo a ravvedersi (merito forse del Covid). Le persone di questo complesso meritano tutta la stima e l’attenzione per non essere abbandonate appena questa emergenza sarà terminata. Queste strutture, per ciò che consta, e in primis l’ospedale di Grottaglie, meritano tutta l’attenzione loro dovuta. Il mio riconoscimento, seppur da cittadino qualsiasi, resti a memoria di tanta devozione e spirito umanitario eccelso.
In fede, Giordo Gianuario, nato a Porto Torres, ma vissuto nella provincia di Taranto. Il Covid è forse anche questo: la nascita di una nuova empatia e voglia di donarsi all’altro.
Redazione Nurse Times
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