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Coronavirus, idea Usa: dimezzare le dosi di vaccino Moderna per accelerarne il lancio

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Coronavirus, idea Usa: dimezzare le dosi di vaccino Moderna per accelerarne il lancio
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Lo ha riferito Moncef Slaoui, capo del programma federale di vaccinazione.

Secondo quanto riferito da un funzionario federale, il governo degli Stati Uniti sta valutando la possibilità di somministrare ad alcune persone metà delle dosi di vaccino anti-Covid Moderna, che richiede due iniezioni, per accelerarne il lancio. Moncef Slaoui (foto), capo dell’operazione Warp Speed, il programma federale di vaccinazione, ha dichiarato che i funzionari sarebbero in trattativa con l’azienda farmaceutica e con la Food and Drug Administration (Fda) per mettere in pratica l’idea.

“Sappiamo che somministrare metà delle dosi (due mezze dosi, ndr) di vaccino Moderna a persone di età compresa tra 18 e 55 annisignifica raggiungere l’obiettivo di immunizzare il doppio del numero di persone con le dosi che abbiamo – sostiene Slaoui –. E sappiamo che induce una risposta immunitaria identica alla dose piena”.

I centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno dichiarato di aver somministrato 4.225.756 dosi nel Paese a partire da sabato mattina, e di averne distribuite 13.071.925. Gli Stati Uniti hanno anche approvato il vaccino Pfizer, che, come quello realizzato da Moderna, richiede due inisezioni. Le vaccinazioni sono state ben al di sotto degli obiettivi iniziali, visto che i funzionari speravano di vaccinare 20 milioni di persone entro la fine del 2020.

Slaoui ha comunque affermato di essere ottimista che le vaccinazioni continueranno ad salire. Inoltre ha rifiutato il suggerimento di somministrare a più persone una singola dose, anziché trattenere le dosi per la seconda iniezione, dicendo che dimezzare le dosi di vaccino Moderna a metà rappresenta “un approccio più responsabile, basato su fatti e dati”. Infine ha detto che probabilmente non si saprà fino alla tarda primavera se le persone vaccinate possano ancora contagiarne altre.

Redazione Nurse Times

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