Il presidente Cartabellotta: “La necessità di emanare due Dpcm in una settimana conferma che il contenimento della seconda ondata è affidato solo alla valutazione dei numeri del giorno”.
«Non essere riusciti a prevenire la risalita della curva epidemica quando avevamo un grande vantaggio sul virus impone la necessità di misure di contenimento in grado di anticipare il virus. Tali misure devono essere pianificate su modelli predittivi ad almeno due-tre settimane, perché la “non strategia” di inseguire i numeri del giorno con uno stillicidio di Dpcm che, settimana dopo settimana, impongono la continua necessità di riorganizzarsi su vari fronti spingerà inevitabilmente il Paese proprio verso quel nuovo lockdown che nessuno vuole e che non possiamo permetterci». Parola di Nino Cartabellotta (foto), presidente e fondatore della Fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze).
L’allarme per una situazione in costante peggioramento è innegabile: «Davanti a una curva del contagio che si impenna ogni giorno di più e a ospedali che si riempiono inesorabilmente, come in un de’ja’-vu, il Governo introduce ulteriori misure restrittive nel tentativo di frenare l’epidemia. La necessità di emanare due Dpcm in una settimana conferma che il contenimento della seconda ondata è affidato alla valutazione dei numeri del giorno, con la progressiva introduzione di misure troppo deboli per piegare una curva dei contagi in vertiginosa ascesa».
Redazione Nurse Times
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