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Coronavirus, focolaio di ritorno in una residenza per anziani di Trieste

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Coronavirus, focolaio di ritorno in una residenza per anziani di Trieste
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Si tratta dell’Hotel Fernetti, già fortemente interessato dall’epidemia in aprile.

La notizia è venuta fuori ieri mattina, dopo la visita del vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, alle due case di riposo gestite dal Comune di Trieste: a seguito dello screening effettuato su ospiti e personale, un nuovo focolaio di coronavirus è emerso nella residenza polifunzionale Hotel Fernetti.

Complessivamente, su cento tamponi eseguiti (60 ospiti, 34 operatori sanitari e 6 tirocinanti oss), i casi rilevati sono nove. L’azione avviata dall’Asugi ha permesso di scoperti altri cinque ospiti positivi, in aggiunta a quelli individuati inizialmente (tre ospiti e un operatore sanitario), per i quali è immediatamente stato attivato il protocollo di contenimento del virus.

Alla base di quello che rappresenta un focolaio di ritorno – l’Hotel Fernetti era stato fortemente interessato dall’epidemia in aprile, con quasi 40 contagi, ai quali si aggiunsero svariati decessi) – ci sarebbe la positività di un’assistente (del tutto asintomatica), che avrebbe contratto il virus in famiglia, e più precisamente a causa del contagio dal marito, un imprenditore edile ora in isolamento domiciliare.

Ricciardi ha annunciato l’immediato trasferimento di tutti gli ospiti in questione alla Rsa San Giusto. L’operatore sanitario risultato positivo è invece in isolamento domiciliare. La Regione ha inoltre sottolineato che non sono state emanate nuove misure restrittive per l’accesso alle case di riposo del Friuli Venezia Giulia.

“Il Friuli Venezia Giulia – dice Riccardi – si conferma tra le prime regioni italiane per il rapporto tra i tamponi effettuati e la popolazione, che si attesta 6,8 percento, contro una media nazionale del 3,7 percento. Per garantire la massima sicurezza tutti gli ospiti e gli operatori delle case di riposo afferenti ad AsuGi sono già stati sottoposti a tampone, e tale screening viene ripetuto mensilmente per individuare tempestivamente anche eventuali soggetti asintomatici, che possono essere veicolo di infezione per i soggetti negativi”.

Aggiunge il vicegovernatore: “Nella nostra regione il sistema di monitoraggio non è limitato agli ospiti delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili, ma è esteso anche tutti i soggetti candidati all’ingresso in tali strutture, sia nel caso provengano dal proprio domicilio sia nel caso di trasferimenti dall’ospedale o da strutture intermedie come le Rsa. Inoltre tutte le residenze per anziani e disabili delle ex province di Trieste e Gorizia sono state rivalutate dal Dipartimento di prevenzione dell’Asugi per certificare il possesso dei nuovi requisiti strutturali e organizzativi di sicurezza, necessari per consentire nuovi ingressi e reingressi di ospiti ai quali sono garantiti spazi e risorse dedicate nel caso si rendesse necessario il loro isolamento. In caso di positività di un ospite, questi è tempestivamente trasferimento sulla base delle condizioni cliniche nel reparto Covid dell’ospedale di competenza o presso una struttura intermedia come la Rsa San Giusto”.

Redazione Nurse Times

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