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Convegno Pugnochiuso 2017: Emergenza Sanitaria 118 (N.U.E. 112) ed Esperti a confronto

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Fnopi: "La carenza non è problema solo dei medici. Serve rapporto equilibrato tra professioni"
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Si è conclusa con la dissertazione e successivo dibattito la “Tre Giorni di Pugnochiuso”,  evento formativo annuale organizzato dai Collegi BAT e Bari

Sessione moderata dalla Presidente Collegio IPASVI di Modena, C. Giudice, e dal Vice-Presidente Collegio IPASVI BAT, G. Papagni.

In apertura l’esaustiva relazione di P. Orlando, Infermiere S.E.T. 118 di Modena, il quale ha delucidato sullo stato dell’arte del servizio d’emergenza, enfatizzando ruoli e delineando, con magistrale excursus, gli esiti delle procedure afferenti ai protocolli e dei quali le vicende improntate alla loro applicazione autonoma da parte degli infermieri su mezzi demedicalizzati, ha creato scalpore nazionale.

Chiosa sulla stessa lunghezza d’onda il Collega del 118 di Bari, C. Genchi, che ha espresso tutte le potenziali criticità di un sistema che andrebbe armonizzato dall’applicazione di manovre operative standardizzate in autonomia. annotava inoltre la reticenza politica del sistema al quale andrebbero dirottate più attenzioni costruttive e finalizzate all’interesse del cittadino/utente che viene soccorso dai mezzi dedicati ed appropriati.

Chiudevano le relazioni gli esperti G. Guardavaccaro, della Centrale Operativa di Bari, e M. Calabrese, 118 D.I.R.E.S. Basilicata.

Guardavaccaro ha delucidato sulle modalità di strutturazione dei protocolli della Regione Puglia, realizzati e mai decollati per ostracismo dell’Ordine dei Medici locale. spiegava le modalità di reclutamento dei dati dalle fonti e la loro connessione con le esigenze operative di settore, non trascurando esempi e accurate statistiche di revisione degli interventi effettuati in provincia.

Calabrese sollevava criticità di fondo del sistema, sostenendo che l’assenza di protocolli universalmente condivisi e l’assenza di suggerimenti operativi e autonomi in talune situazioni, non possono che configurare delle potenziali situazioni di pericolo per l’utente che afferisce al sistema e all’operatore sanitario. Esempi riportati sono stati quelli della mancanza di procedure condivise e strutturate sul T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio), l’accesso alle Case Circondariali da parte del personale e il Soccorso in Mare.

Il dibattito è stato scrupolosamente nutrito dall’intervento della Presidente Nazionale Collegi IPASVI,  B. Mangiacavalli e dall’intevento del Giudice S.U. De Simone, Magistrato della Corte d’Appello di Bari.

 

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