”Sono Matteo, 31anni. Già da marzo scorso ho iniziato a lavorare su un software per il tracciamento dei contatti con soggetti Covid positivi. Dal 10 Marzo scorso, infatti, ho segnalato la cosa a diversi enti partendo dalla presidenza del consiglio e dal ministero della salute.
Ancora non esistevano taskforce e neppure il commissario straordinario per l’emergenza e, ovviamente, ancora non si parlava di IMMUNI. Il fatto che qualche giorno dopo sia partita una fast call organizzata dal Ministero dell’innovazione tecnologica mi ha di fatto tagliato fuori in quanto persona fisica.
Venne poi scelta IMMUNI, pare da una taskforce interministeriale, a me personalmente, vedendo l’attività professionale del collaboratore della Ministro Pisano, certo David Casalini, mi pare ci sia un leggero conflitto d’interessi, tuttavia non ho modo di indagare su questo e quindi non posso esserne sicuro.
Resta il fatto che, da settembre scorso, vista l’impennata di contagi e vista l’inadeguatezza dell’App IMMUNI, ho ricominciato a parlare del mio software (che propongo gratuitamente) e che certamente aiuterebbe.
Avrebbe un funzionamento diverso da IMMUNI, l’app cerca di interrompere le catene di contagio direttamente fra individui, il software che propongo io, invece, verrebbe utilizzato nelle strutture sanitarie, ospedali, Asl ecc. e servirebbe per trovare i singoli focolai, ad esempio in un bar, in una scuola, un ufficio, tutto questo molto prima di come venga fatto ora. Questo consentirebbe di non fare lockdown ma chiusure mirate. Ovviamente il programma che propongo è utilizzabile insieme ad IMMUNI.
Al software di cui parlo, giovedì 29 ottobre, lo stesso commissario straordinario Dott. Arcuri si è interessato chiedendomi di dettagliare meglio il progetto a due suoi collaboratori di Invitalia, persone che purtroppo si sono dimostrate poco collaborative!
Matteo Sciara



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