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Conoscere e interpretare gli esami del sangue: le cellule CD4 (o linfociti T helper)

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Un'analisi del sangue per prevedere il giorno del parto: si può fare
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Le cellule CD4 (o linfociti T helper) sono un tipo di globuli bianchi e fanno parte della popolazione di cellule chiamata linfociti T o cellule T.

I linfociti T svolgono un ruolo fondamentale nel sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) producendo una risposta specifica per ogni tipo di sostanza ritenuta estranea (antigene) come, ad esempio, virus, batteri, antigeni tumorali, ecc., che lo invade.

Le cellule CD4 sono prodotte dal timo e circolano in tutto il corpo attraverso il sangue e il sistema linfatico. Sono così chiamate perché hanno sulla loro superficie la glicoproteina CD4 dove CD sta per “cluster di differenziazione” (gruppo di proteine espresse sulla superficie dei linfociti che ne permette di distinguere lo stato di differenziamento e la funzione) e il numero del CD, in questo caso 4, identifica il tipo specifico di cellula.

Il test misura il numero di cellule CD4 presenti nel sangue e serve a valutare lo stato del sistema immunitario. Può essere richiesto anche per accertare (diagnosticare) la presenza e l’andamento di malattie come le leucemie linfatiche acute e croniche, le immunodeficienze primitive e secondarie (come in caso di AIDS), le malattie autoimmuni e per i trapianti d’organo.

Il test dei CD4 può essere prescritto in associazione al test per le cellule CD8 (o linfociti citotossici) al fine di accertare e seguire nel tempo altre condizioni come il linfoma, i trapianti d’organo e la sindrome di Di George. Le cellule CD8 sono un altro tipo di linfociti che identifica e uccide le cellule infettate da virus o le cellule tumorali.

IL TEST

L’esame per verificare la quantità delle cellule CD4 si esegue sul sangue prelevato con una siringa dalla vena di un braccio e non richiede alcuna preparazione.

È prescritto quando si sospettano:

  • malattie infettive
  • malattie autoimmuni
  • neoplasie (tumori)

Inoltre è eseguito:

  • dopo il trapianto di un organo, per valutare il grado di attivazione delle cellule immunocompetenti
  • nelle immunodeficienze secondarie, per valutare, mediante il rapporto CD4/CD8, variazioni dovute ad esempio a vecchiaia, infezioni virali, tumori
  • insieme all’esame della carica virale di HIV, per valutare lo stato del sistema immunitario delle persone infettate dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e per verificare l’efficacia del trattamento antiretrovirale

Risultati

Il conteggio delle cellule CD4 può essere indicato come valore assoluto o come numero di cellule per millimetro cubo (mm3) di sangue. Un valore normale di CD4 negli adulti e negli adolescenti varia da 500 a 1.200 cellule/mm3.

I risultati possono anche essere indicati come percentuale di cellule CD4 rispetto ai linfociti totali: poiché le cellule CD4 sono solitamente distrutte più rapidamente rispetto ad altri tipi di linfociti e poiché il loro numero può variare di giorno in giorno, a volte è utile considerare il numero di cellule CD4 rispetto al numero totale di linfociti. Il risultato è espresso in percentuale, vale a dire CD4 per cento.

Un aumento del numero di cellule CD4 può indicare:

  • infezione virale o malattia autoimmune, di cui costituisce un segno precoce
  • sindrome di Sezary e altri linfomi a cellule T
  • sarcoidosi, sclerosi multipla, cirrosi epatica, diabete mellito giovanile, lupus eritematoso sistemico (SLE), artrite reumatoide, sindrome di Sjögren, malattie in cui si riscontra frequentemente

Una diminuzione del numero di CD4 indica:

  • infezione da HIV, leucemia, tumore
  • stadio avanzato di un’infezione virale generalizzata
  • infezioni virali persistenti (epatite B (HBV), infezioni da citomegalovirus (CMV), infezioni da Epstein-Barr virus (EBV))
  • tubercolosi progressiva
  • immunosoppressione terapeutica prolungata e chemioterapia/radioterapia antitumorale
  • età avanzata

Redazione NurseTimes

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