Ben 12.500 le domande arrivate all’Ospedale Niguarda di Milano, per concorrere a 25 posti per infermieri a tempo indeterminato, prove svoltesi giovedì e venerdì. L’organizzazione costata circa 30 mila euro, ha consentito a tutti di poter svolgere le prove senza nessun intoppo. I 50 test somministrati, si sono basati su domande a risposta multipla su materie come scienze infermieristiche, consenso informato, codice deontologico e aspetti giuridici della professione sanitaria. Un’affluenza da record, per poter accogliere tutti i candidati sono state affittate 6 aule del Politecnico e sono stati divisi in quattro turni per giornata, ciascuno con 1.600 candidati.
Tantissimi i giovani, due terzi dei quali provenienti dal Sud Italia. Una volta concluse le prove saranno selezionati i migliori mille aspiranti infermieri, che passeranno allo step successivo, per arrivare a selezionare i migliori 25. Per correggere tutti i test si stima che ci vorrà circa una settimana.
In Italia si stima una mancanza di almeno 60 mila infermieri eppure sono 25 mila i disoccupati. Un paradosso, quasi una beffa: stando ai dati diramati dall’Ocse, un enorme buco che potrebbe essere sanato grazie all’immissione di forze fresche e giovani qualificati, eppure, sono ben 25 mila i neolaureati in infermieristica che non riescono a trovare lavoro. Si assiste infatti al declino dell’offerta ospedaliera del mercato del lavoro dei neolaureati che scende dal 90% del 2006 al 24% del 2013.
Ci auguriamo che vengano perseguite politiche sanitarie che vadano a colpire sempre più le voci sprechi e corruzione, una voragine da 25 miliardi di euro, circa il 23% del totale della spesa di 111,4 mld. Queste le stime del presidente del Gimbe, Nino Cartabellotta, presentate nella X conferenza nazionale tenutasi a Bologna.
Risorse che avrebbero potuto garantire un’assistenza migliore per i nostri cittadini attraverso anche l’assunzione di personale dedicato.
Giuseppe Papagni
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