La classificazione più recente delle cefalee (2013) distingue le cefalee di tipo primario dalle cefalee di tipo secondario. Come distiguere l’emicrania e la cefalea muscolo-tensiva? Lo ha spiegato il dottor Vincenzo Tullo, neurologo e Responsabile dell’Ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB, su humanitas.it.
Le cefalee primarie sono l’emicrania, la cefalea muscolo tensiva, la cefalea a grappolo e altre cefalee primarie. Tra queste, l’emicrania e la cefalea muscolo-tensiva sono le più frequenti.
“L’emicrania è un tipo di cefalea che si caratterizza per un dolore unilaterale (ma che può essere anche bilaterale), che dura da 4 a 72 ore, e che si accompagna a segni e sintomi neurovegetativi come nausea, vomito, fotofobia e fonofobia (fastidio alla luce e ai rumori). Il dolore è pulsante, di intensità medio forte e invalidante” ha spiegato Tullo.
“La cefalea muscolo-tensiva è molto più frequente dell’emicrania, è il comune mal di testa, che si caratterizza per un dolore di media intensità, bilaterale e costrittivo, ma che non è associato ad altri sintomi. Dura dai 30 minuti ai 7 giorni e può essere legato all’assunzione di posture scorrette, a una condizione di stress o di forte stanchezza e gioca un ruolo anche una predisposizione personale, come nell’emicrania” ha aggiunto il dottore.
“Per la diagnosi è bene rivolgersi a un Centro Cefalea specializzato, oltre a ricevere una corretta diagnosi che preveda la definizione del tipo di cefalea di cui soffre il paziente, è infatti fondamentale escludere la secondarietà. Occorre ovvero capire se siamo di fronte a una cefalea primaria, e dunque a una patologia a sé, oppure a una cefalea secondaria in cui il mal di testa è sintomo della presenza di altro, che va indagato e affrontato” ha specificato lo specialista.
Le cefalee primarie sono: emicrania, cefalea muscolo-tensiva, cefalea a grappolo e altre cefalee primarie (da tosse, da attività fisica, da attività sessuale, da freddo, ipnica ovvero notturna, new daily persistent headache, una forma rara).
Le cefalee secondarie invece sono: cefalea da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari (come l’ictus), da patologie del cranio non vascolari (come ipertensione o ipotensione liquorale), da uso di sostanze (inclusi gli antidolorifici), da infezioni, da disturbi dell’omeostasi metabolica (come nel caso della cefalea da viaggio aereo, da apnee nel sonno, da dialisi, da ipertensione arteriosa, da digiuno); da disturbi degli occhi, delle orecchie, del naso, dei denti e della bocca; da disturbi psichiatrici e da neuropatie dolorose craniche (come la nevralgia del trigemino e la sindrome della bocca urente).
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