Le decine di immagini e video ritrovate sui dispositivi informatici inchiodano il 61enne Christopher P. Lambros, che lavorava St. Mary’s Medical Center di Grand Junction. L’arresto per violenza sessuale è scattato in seguito alla denuncia di un altro dipendente.
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Christopher P. Lambros, infermiere americano di 61 anni, è stato accusato di violenza sessuale dopo il ritrovamento di decine di video e migliaia di foto che testimonierebbero abusi su pazienti prive di sensi al St. Mary’s Medical Center di Grand Junction (Colorado), dove ha lavorato per oltre dieci anni senza che nessuno si accorgesse di nulla. Nessuno ha mai sospettato di lui fino alla scoperta dei video – ben 4 terabyte di dati, pari a circa 65 ore – e all’arresto, avvenuto nell’ottobre scorso.
I file raccolti sui suoi dispositivi informatici fanno risalire le violenze ad almeno sette anni fa, ma la polizia sospetta che fossero cominciate prima. La vicenda è emersa solo quando un altro dipendente dell’ospedale ha scoperto Lambros mentre si faceva un selfie con la testa poggiata sul ventre di una paziente nuda. Dopo la denuncia, gli investigatori hanno sequestrato il suo telefonino, trovando una gran quantità di video e foto simili.
Al momento l’infermiere è accusato di aver aggredito sessualmente due donne, ma una volta che l’indagine sarà completata nuove denunce potrebbero aggiungersi a suo carico. Molte vittime, infatti, probabilmente non sanno nemmeno di aver subito abusi, poiché erano sotto sedativo. Sedativo che, insieme ad altri farmaci non necessari, l’uomo avrebbe somministrato in dosi maggiori proprio allo scopo di addormentare le donne e poi abusarne.
Redazione Nurse Times
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