L’aggressore, un 27 del posto, si è scagliato contro i sanitari dopo aver accompagnato in ospedale la compagna. Pare che avesse picchiato anche lei.
Quattro infermieri (tre uomini e una donna) del Pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova Marche (Macerata) sono rimasti feriti durante un’aggressione a opera di un 27enne del posto, ubriaco, che li ha presi a calci e pugni dopo aver accompagnato la compagna. Pare che avesse picchiato anche lei, tant’è vero che la donna è stata accolta in codice rosa, percorso di accesso riservato alle vittime di violenza di genere.
La “colpa” dei sanitari, che hanno riportato lesioni guaribili in tempi compresi tra quattro e venti giorni: aver tentato di impedire l’accesso all’esagitato giovane. Ad avere la peggio un infermiere che ha ricevuto forti colpi all’addome. Tra i coinvolti anche una collega che, esasperata, ha comunicato al suo sindacato di voler cambiare reparto. Sul posto sono intervenute una guardia giurata e la polizia, che ha portato via l’aggressore, subito identificato e denunciato all’autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento.
“Siamo di fronte all’ennesima, grave, aggressione – sbotta Sandro Di Tuccio, presidente di Opi Macerata -. Sentirò al più presto la direzione dell’Area Vasta 3 per offrire il nostro supporto a strategie e interventi che pongano fine a questa situazione inaccettabile, a partire dal ripristino del posto di polizia, comunque aumentando la vigilanza a tutela del personale sanitario. Ma è anche necessario denunciare”.
Sull’episodio interviene anche l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: “Intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità. Gli infermieri e i medici sono i professionisti sanitari più colpiti nel nostro Paese. Si parla di oltre 100mila aggressioni fisiche in Italia negli ultimi anni. La situazione si è peraltro aggravata con le misure di contenimento degli accessi per il Covid nelle strutture sanitarie. L’Inail parla del 46% di aggressioni agli infermieri (sono i primi nel contatto di triage) e del 6% ai medici ogni anno”.
Aggiunge Saltamartini: “La mancata denuncia o querela degli operatori sanitari (il cosiddetto numero oscuro) rende il fenomeno ancora sottostimato. Nei reparti e nei parcheggi si assiste a fenomeni di criminalità predatoria (piccoli furti), anch’essi sottostimati, che richiedono l’apertura di posti di polizia. Non si capisce perché, di fronte a questi fatti, in molte province delle Marche siano stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate. E per quelli esistenti l’organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità. Anche il servizio sanitario sconta la carenza di migliaia di medici e infermieri, ma il personale deve essere difeso alla stregua di ogni altro cittadino. Ho già preparato una lettera al ministero dell’Interno, cui compete la responsabilità della tutela della sicurezza pubblica, per riaprire in tutti gli ospedali di primo e secondo livello un presidio fisso di polizia”.
Redazione Nurse Times
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