Home Specializzazioni Infermiere dell’Emergenza Celox: l’agente emostatico che arresta un’emorragia grave anche in pazienti coagulopatici o in ipotermia severa
Infermiere dell’EmergenzaInfermiere militareNT News

Celox: l’agente emostatico che arresta un’emorragia grave anche in pazienti coagulopatici o in ipotermia severa

Condividi
Celox: l’agente emostatico che arresta un’emorragia grave anche in pazienti coagulopatici o in ipotermia 1
Condividi

Un’emorragia massiva in ambiente extraospedaliero rappresenta un evento estremamente grave e che può condurre alla morte della vittima nel giro di pochi minuti. Per questo motivo esistono in commercio numerosi presidi in grado di incrementare le possibilità di sopravvivenza del paziente, ampiamente utilizzati nei territori di guerra.

I granuli coagulanti Celox™ sono in grado di arrestare un’emorragia entrando in contatto diretto con il sangue in pochi istanti. I numerosi componenti si gonfiano riuscendo pertanto a coprire anche una superficie molto estesa.

Ogni unità si congiunge alle altre generando una sorta di gel adesivo che va a formare un vero e proprio tappo in grado di arrestare il sanguinamento. L’intero processo non genera alcun aumento della temperatura corporea e non interferisce in alcun modo con gli agenti che intervengono nel processo di coagulazione dell’organismo del paziente, agendo localmente con il sangue che entra in contatto diretto con Celox.

Secondo i produttori, questa modalità avrebbe numerosi benefici tra i quali:

  • capacità di coagulare il sangue dei pazienti in ipotermia
  • capacità di coagulare il sangue dei pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti (Eparina o Warfarin)
  • non genera calore attorno alla lesione
  • può essere rimosso semplicemente dalla lesione e gli eventuali residui vengono naturalmente riassorbiti dall’organismo.

Celox è in grado di agire anche sul sangue dei pazienti che manifestano ipotermia severa

Una grave emorragia con importante perdita ematica può causare uno stato di ipotermia nel paziente, indipendentemente dalla temperatura ambientale. Una caratteristica del sangue al raggiungimento di basse temperature è quella di presentare ridotta capacità di coagularsi anche nei soggetti che non presentano alcuna coagulopatia. Ciò rende molto più difficile arrestare il sanguinamento.

I test effettuato su Celox hanno dimostrato un funzionamento del principio attivo anche in casi di ipotermia severa (temperatura corporea inferiore si 29° centigradi).

Farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici

I granuli Celox riescono ad arrestare un’emorragia anche in caso di paziente sottoposto a terapia farmacologica con antitrombotici. Il crescente numero di persone che utilizzano tali farmaci ha reso necessario realizzare una soluzione che potesse permettere di soccorrere tempestivamente anche questa categoria di pazienti.

Celox è stato ampiamente testato su pazienti in trattamento con eparina, dimostrando elevata capacità di coagulazione anche in caso di emorragia di questi ultimi.

Ulteriori test condotti da laboratori indipendenti hanno dimostrato l’efficacia su campioni ematici di pazienti in trattamento con warfarin e con eparina.

Il prof. Luigi Muzzi, dirigente medico presso l’Unitá Operativa di Chirurgia del Cuore e Grossi Vasi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (Policlinico ‘Santa Maria alle Scotte) ha pubblicato un ulteriore studio intitolato “Successful use of a military haemostatic agent in patients undergoing extracorporeal circulatory assistance and delayed sternal closure” nel quale è stata confermata l’efficacia di questo agente emostatico.

“Celox agisce semplicemente coagulando il sangue con il quale entra direttamente in contatto, senza alterare la cascata coagulativa. Poiché il Chitosano contenuto agisce indipendentemente dai meccanismi fisiologici che regolano la coagulazione, è stato dimostrato di poter agire efficacemente anche in caso di presenza dei comuni antitrombotici nel sangue quali eparina o warfarin”.

Un’ulteriore caratteristica di questo agente è quella di non generare calore, al contrario dei molti agenti emostatici di derivazione minerale.

Simone Gussoni

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
NT NewsRegionaliTrentino

Trento, infermiere e addetto alla sicurezza aggrediti al SerD: la condanna di Opi e Nursing Up

Un nuovo caso di aggressione contro il personale sanitario si è verificato...

LombardiaNT NewsRegionali

Lombardia, approvato un regolamento per combattere la violenza contro il personale sanitario

Prevenire e gestire le aggressioni a danno del personale sanitario. È l’obiettivo...

NT News

Burnout, ne soffrono il 52% dei medici e il 45% degli infermieri

Sempre meno numerosi in corsia, non di rado con contratti a tempo...