La terapia compressiva aiuta a pompare e a svuotare i vasi sanguigni, garantendo una buona irrorazione.
La cellulite non è solo un problema estetico. Si tratta di una patologia vera e propria (pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica), di cui soffrono otto donne su dieci, e spesso compare già prima dei 20 anni, localizzandosi prevalentemente all’esterno delle cosce, sui fianchi e sui glutei.
“La causa principale della cellulite – spiega il professor Pier Luigi Antignani, presidente dell’International Union Angiology e della Fondazione Italiana Vascolare – è l’azione degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, che favoriscono la ritenzione di liquidi, e quindi contribuiscono a innescare un processo di aumento di volume e rottura delle cellule del pannicolo adiposo, che vanno a spandere il loro contenuto di trigliceridi tra le cellule circostanti, creando malfunzionamenti nel microcircolo e rigonfiamenti del tessuto adiposo”.
Si può fare qualcosa per evitarla? Non molto, a dire il vero, ma qualche regola per prevenirne la formazione o evitarne il peggioramento c’è e andrebbe seguita anche per questioni di salute oltre che estetiche. Complice l’abbassamento delle temperature, per esempio, questo è il momento giusto per prendere la buona abitudine di indossare le calze a compressione graduata. Considerate spesso solo un indumento da signore âgé che soffrono di vene varicose, le calze elastiche – oggi per fortuna proposte anche in modelli esteticamente più gradevoli – sono in realtà uno strumento prezioso anche per prevenire e combattere la cellulite e non solo.
Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, prende in esame l’efficacia della terapia compressiva in un tipo di disturbo particolare, la linfangite, cioè un’infiammazione acuta che interessa i vasi linfatici e che, pur essendo raro, si presenta più facilmente in chi è sovrappeso o ha la cellulite. In questo piccolo studio, 84 partecipanti con edema cronico della gamba e cellulite ricorrente, sono state suddivise in due gruppi: uno è stato trattato con una terapia compressiva delle gambe in aggiunta a materiale informativo sulla prevenzione della linfangite, l’altro gruppo di controllo invece ha ricevuto soltanto un opuscolo informativo. Nel corso delle visite di controllo si è visto che solo il 15% delle pazienti trattate con la terapia compressiva avevano avuto un episodio di linfangite ricorrente rispetto a ben il 40% dell’altro gruppo di pazienti.
Ma in che modo le calze a compressione graduata possono aiutare a contrastare la buccia d’arancia? “La terapia compressiva con le calze elastiche – spiega l’angiologo – aiuta a pompare e a svuotare i vasi sanguigni, garantendo una buona irrorazione che, se viene a mancare, può provocare una lenta ma inesorabile degenerazione del tessuto adiposo che si trasforma in cellulite”.
Purtroppo gli stili di vita sedentari e spesso la professione che costringe a rimanere per ore in piedi o, al contrario, immobili su una sedia non favorisce affatto una buona circolazione. Ecco perché un “collant riposante”, da indossare la mattina presto e per tutto il giorno, può aiutare il benessere generale, visto che anche con i movimenti effettua un continuo micromassaggio, favorendo un drenaggio linfatico e sanguigno che aiuta a prevenire il ristagno di liquidi, le vene varicose e favorisce l’ossigenazione muscolare.
Redazione Nurse Times
Fonte: la Repubblica
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