Il presidente De Palma: “Resta un contratto che penalizza gli infermieri italiani”.
A seguito del placet espresso dalla Corte dei Conti, l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) ha convocato i sindacati per la sottoscrizione definitiva del Ccnl comparto sanità 2016-2018.
L’appuntamento fissato ieri alle 14:30 nella sede di via del Corso, che ha confermato la firma dei confederali.
Lo rende noto il sindacato degli infermieri Nursing Up, che comunica la sua partecipazione al fine di formalizzare il suo no alla firma del contratto e prendere atto degli aggiornamenti apportati sul documento originario.
“Si tratta di modifiche apportate al testo da parte dell’Aran ed effettuate da quest’ultima in maniera unilaterale solo dopo le diffide e gli interventi del Nursing Up. In ogni caso le variazioni preannunciate, che peraltro non abbiamo ancora letto nella versione ufficiale trascritta sul nuovo Ccnl, non sembrano lasciare presagire nulla di nuovo, in particolare sotto il profilo economico, rispetto alla pre-intesa sottoscritta il 23 febbraio scorso”. Così il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, commenta l’epilogo finale dell’iter contrattuale, cioè la firma di oggi all’Aran del Ccnl da parte degli altri sindacati.
“Se le cose resteranno ferme alle modifiche anticipateci dall’Aran – ricorda De Palma –, non si interviene sul deprecabile impianto di attribuzione degli incarichi, non si elimina la deroga al riposo continuativo di 11 ore per la pronta disponibilità passiva e si mantiene fermo il sistema delle indennità, alcune confermate negli importi vigenti ante euro. Più in generale, per come la vediamo noi, si assevera un impianto contrattuale che Nursing Up ha contestato fortemente perché ritenuto iniquo, sperequativo e precarizzante”.
Redazione Nurse Times
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