Home NT News Caso Bonino: le motivazioni della condanna (parziale) in Cassazione dopo l’assoluzione (piena) in appello
NT NewsRegionaliToscana

Caso Bonino: le motivazioni della condanna (parziale) in Cassazione dopo l’assoluzione (piena) in appello

Condividi
Caso Bonino: le motivazioni della condanna (parziale) in Cassazione dopo l'assoluzione (piena) in appello
Condividi

Le morti nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Villamarina di Piombino “sono cessate quando Fausta Bonino è stata trasferita: un dato di fatto che viene svalutato dalla Corte d’assise d’appello di Firenze a mero fattore suggestivo, connesso all’attenzione mediatica che il caso aveva ricevuto”.

Così si legge nella motivazione della sentenza con cui la Corte di Cassazione, lo scorso 4 maggio, ha disposto un processo d’appello bis per l’infermiera Bonino, accusata di omicidio volontario plurimo, commesso tra il 2014 e il 2015 con sovradosaggi di eparina. Un processo bis che si svolgerà a Firenze e riguarderà i decessi di quattro pazienti, mentre per gli altri sei la Suprema Corte ha disposto l’assoluzione.

Una vicenda giudiziaria travagliata, quella di Fausta Bonino, condannata all’ergastolo in primo grado a Livorno, con rito abbreviato, per il decesso di quattro degenti. In appello, però, l’infermiera fu assolta per le dieci morte sospette e condannata a un anno e mezzo per ricettazione, visto che nella sua abitazione erano stati trovati alcuni medicinali.

La difesa di Bonino aveva dimostrato che in reparto non c’erano misure di controllo degli accessi, e quindi chiunque sarebbe potuto entrare e agire, specie durante la notte. In assenza di testimonianze e di riprese delle telecamere, mancava quindi la prova che fosse stata effettivamente l’imputata a somministrare l’eparina in dosi letali.

Secondo la Cassazione, però, la sentenza d’appello avrebbe fatto cadere le accuse tralasciano “una serie di elementi che il Tribunale di Livorno ritiene acclarati”. Come la “somministrazione di overdose di eparina a quattro pazienti per condotta volontaria, che si è attuata con frequenza e serialità di azione attribuita a una sola mano”.

Inoltre la stessa sentenza d’appello, sempre secondo la Cassazione, non valorizzerebbe un dato importante, emerso dalla sentenza di primo grado: “Il reparto era chiuso a visitatori esterni, ma non si esclude che altri sanitari potessero accedervi. Meno plausibile la presenza di una pluralità di assassini liberi di frequentare il reparto”.

Redazione Nurse Times

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Indagine Nursing Up: "Il 60% degli infermieri lascerebbe il lavoro"
NT News

Aumenti da oltre 7.000 euro per ministri e sottosegretari: e gli stipendi di infermieri, oss e operatori sanitari?

Mentre l’Italia affronta una crisi economica che colpisce duramente milioni di cittadini,...

Campania, via libera al concorso unico regionale per l'assunzione di oss: bloccati gli altri bandi
ConcorsiLavoroNT News

Concorso OSS in Campania: 1274 posti Disponibili! Al via le domande

È ufficiale: il tanto atteso Concorso Unico Regionale per Operatori Socio Sanitari...

Nursing Up, Nursind e Opi Grosseto: "Quando comincia a scorrere la graduatoria per l'assunzione di nuovi infermieri?"
InfermieriNT NewsPolitica & Sindacato

Specializzazioni sanitarie: arrivano le borse di studio, ma gli infermieri restano esclusi

Una recente proposta di emendamento alla Legge di Bilancio, firmata dall’onorevole Marta...