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“Casi di morbillo in aumento? Colpa anche dei taglia alla sanità”

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Morbillo, casi aumentati del 400% in Europa
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Lo sostengono i ricercatori della Bocconi, che hanno notato un nesso tra la riduzione della spesa pubblica e quella della copertura vaccinale.

L’epidemia di morbillo in diversi Paesi europei? Ne è responsabile soprattutto la diminuzione della copertura vaccinale, in parte attribuibile alla diffusione di teorie antiscientifiche. Ma non è questa l’unica causa. Anche i tagli alla spesa sanitaria pubblica giocano un ruolo importante. È questo il risultato di una ricerca condotta dagli studiosi della Bocconi, Veronica Toffolutti, Alessia Melegaro e David Stuckler con Martin McKee (London School of Hygiene and Tropical Medicine) e Walter Ricciardi (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità).

Pubblicata sull’European Journal of Public Health, tale ricerca dimostra che la copertura vaccinale contro morbillo, parotite e rosolia (MPR), che diminuisce di 0,5 punti percentuali per ogni taglio di spesa dell’1%. Gli studiosi hanno confrontato la copertura vaccinale all’età 24 mesi in 20 regioni italiane con la rispettiva spesa sanitaria reale annua pro-capite per il periodo 2000-2014, una volta considerata la forza del movimento anti-vax.

“Abbiamo osservato – afferma Veronica Toffolutti – che la spesa sanitaria pubblica in Italia è cresciuta costantemente dal 2000 al 2009 a un tasso medio annuo del 3,5%, mentre è scesa di circa il 2% all’anno tra il 2010 e il 2014. Analogamente, la copertura MPR è passata dal 74,1% nel 2000 al 90,6% nel 2012, per poi invertire il corso, scendendo all’85,1% nel 2014, ben al di sotto del 95% che costituisce l’immunità di gregge”.

Poiché i tagli sono stati diversi da regione a regione, gli autori hanno potuto confrontare gli effetti delle diverse variazioni, osservando come le regioni che hanno subito i maggiori tagli di bilancio hanno anche registrato la maggiore diminuzione della copertura vaccinale. Le regioni che invece sono riuscite ad aumentare il proprio budget sanitario sono state addirittura in grado di migliorare la copertura MPR. La Valle d’Aosta, ad esempio, ha subito un calo del 6% della spesa sanitaria e dell’11% della copertura MPR, mentre la Sardegna, con un aumento del 2% della spesa, ha registrato un aumento dell’immunizzazione pari al 3,8%.

In media, come detto, un calo di 0,5 punti percentuali della copertura MPR corrisponde a una riduzione dell’1% della spesa. “La nostra analisi – scrivono i ricercatori – suggerisce che le misure di austerità adottate in Italia hanno contribuito in modo significativo alla recrudescenza del morbillo. L’Italia sta affrontando il problema del basso tasso di vaccinazione con una combinazione di misure legislative e di aumenti di bilancio. Sarà importante monitorare questi sviluppi, non solo per informare la politica in Italia, ma in tutta Europa, dove molti paesi si trovano ora ad affrontare problemi simili”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.unibocconi.it

 

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