La mission della onlus Un angelo per capello è donare parrucche ai malati oncologici.
Sono centinaia le buste gialle indirizzate all’associazione Un angelo per capello, con sede a Santeramo in Colle (Bari). Arrivano da tutta Italia e, talvolta anche da molto lontano. Come quella spedita da Teresa, che vive a Taipei (Taiwan) e ha scritto: “Nella speranza che i miei capelli riescano a trasmettere tutta l’energia positiva e la forza che hanno assorbito in questi anni”.
Sì, perché quelle buste gialle contengono capelli, tagliati e donati con uno scopo preciso: permettere l’acquisto di parrucche da destinare ai malati di cancro. Circa 50 parrucche nel 2018. Già 35 nel 2019. Ai donatori si chiede solo di rispettare qualche semplice regola: colore uniforme dei capelli, che devono essere lunghi almeno 25 centimetri. Si accettano anche donazioni anonime, e in cambio l’associazione pubblica sulla propria pagina Facebook un ringraziamento con le foto dei capelli ricevuti.
“In media ci arrivano 25-30 lettere a settimana – racconta il vicepresidente della onlus, Marco Ficarra –. Dipende dai periodi. La scorsa settimana, per esempio, erano 238. Ci rivolgiamo a un’azienda di Bari, l’unica che accetta lo scambio: noi portiamo i capelli ricevuti in dono, loro ci danno le parrucche”. Che costano sui 500 euro e non sono alla portata di tutte le tasche. A chi ne fa richiesta sul sito non è chiesta la situazione reddituale, ma la documentazione che attesti la malattia e il trattamento di chemioterapia. Oltre a un pizzico di buon senso: “Puntiamo sulla capacità di fare i conti con la propria coscienza in momenti difficili come quelli della malattia. E infatti, quando abbiamo detto ai richiedenti che aiutavamo persone con difficoltà economiche, c’è stato chi ha fatto un passo indietro, dicendo che l’avrebbe comprata”.
Presieduta da Anna Valentina De Martino, Un angelo per capello è nata ufficialmente nel 2016, dopo un’esperienza fatta qualche anno prima con tre giornate di raccolta di capelli nella stessa Santeramo. E segue i malati con grande attenzione: “Se sono in zona, li invitiamo direttamente in azienda per scegliere il modello che preferiscono. Altrimenti prendiamo contatti telefonici e siamo noi stessi a mandare via WhatsApp una selezione di parrucche, in modo da poter spedire quella preferita in pochi giorni”.
Il tutto avviene in maniera gratuita: l’associazione si mantiene grazie alle donazioni dei privati, che possono donarle il 5×1000, acquistare “bomboniere solidali” o partecipare a eventi organizzati per Natale e per Pasqua. E l’abbraccio tra mittenti e destinatari non conosce confini: “Ce ne accorgiamo quando, per esempio, arriva una donazione dal Trentino e lo stesso giorno la richiesta di una parrucca da Cefalù”.
Insomma, un’iniziativa lodevole, che non manca di raccogliere attestati di gratitudine. Come quello postato su Facebook da una donna di Latina: “Siete persone meravigliose. Ho inviato tutta la documentazione di mia mamma appena sono iniziate le sue cure, sicura che, se avesse avuto i requisiti, sarebbe passato del tempo. Invece mi avete risposto con grande gioia subito, e altrettanto velocemente la parrucca è arrivata a mia mamma. Senza nessun tornaconto, date alle persone forza e speranza”.
Redazione Nurse Times
Fonte: la Repubblica
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