Regioni in rivolta contro lo slittamento dell’obbligo di presentare la certificazione delle avvenute vaccinazioni per iscriversi a scuola: c’è chi minaccia di disattendere il rinvio e chi di ricorrere alla Consulta
“Obbligatorietà flessibile”. Forse è proprio da questo concetto, un chiaro e inequivocabile ossimoro (nobile figura retorica che consiste nell’accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro) espresso dalla ministra della Salute Grillo agli inizi di luglio, che nasce la vera e propria bagarre sulla questione vaccini che stiamo vivendo in questi giorni.
Perché di fatto “obbligatorietà flessibile” non significa nulla: un vaccino o è obbligatorio o non lo è. E non può diventarlo o meno a seconda dei cambiamenti climatici oppure di quelli umorali di gruppi di genitori apprensivi (e informati male) o di politicanti capricciosi, che in molti casi pensano solo a fare la guerra ai propri oppositori, mascherandola però come una crociata in favore dei cittadini.
Comunque… Senza fare ulteriori polemiche: l’emendamento al dl milleproroghe è stato approvato. Di conseguenza, vi sarà uno slittamento dell’obbligo di presentare la certificazione degli avvenuti vaccini per iscrivere alla scuola dell’infanzia e ai nidi i propri figli. Perciò le mamme e i papà dei bimbi immunodepressi (VEDI) saranno costretti a fidarsi delle autocertificazioni, del buon senso e della NON ignoranza degli altri genitori. E questo in un paese, il nostro, dove non si legge, non si studia e dove il termine “furbo” è un complimento.
Le Regioni, in particolare quelle guidate dal centrosinistra, annunciano che non staranno a guardare e promettono iniziative. Con leggi regionali. Ma anche con un ricorso alla Consulta. Elenchiamo qui alcuni dei tanti comunicati e dei tanti “sfoghi” illustri sulla questione:
Il senatore di LeU Vasco Errani, vice presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato (ANSA): “L’approvazione dell’emendamento al decreto milleproroghe è un grave errore e sta creando una situazione di confusione con rischi per la salute a partire, per esempio, dai soggetti immunodepressi. È intollerabile che una tale confusione metta a rischio la salute dei minori. Per questo ho scritto al presidente della commissione Sanità del Senato, sen. Sileri, chiedendo che nella riunione della commissione di domani vengano auditi i ministri della Salute e dell’Istruzione. È urgente infatti che il governo dia delucidazioni formali sulla posizione del governo e faccia chiarezza sulla situazione nelle scuole nelle prossime settimane”.
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (ANSA): “Esprimo la netta contrarietà al rinvio dell’obbligo sui vaccini, che rischia di determinare un danno enorme alla salute dei più fragili, e soprattutto di fare arretrare una battaglia che ci ha visti impegnati con determinazione per raggiungere obiettivi di sicurezza per i nostri bambini. La Regione Campania verificherà la possibilità di norme legislative autonome in relazione alla necessità di mantenere gli obiettivi. Intanto partirà un’ulteriore verifica attenta dell’Anagrafe delle vaccinazioni. Le famiglie inadempienti saranno escluse da misure sociali di sostegno che rientrano nelle competenze della Regione, a cominciare dal contributo per gli asili nido. Per il resto non arretreremo di un millimetro per mantenere alti i livelli di vaccinazioni in Campania”.
L’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Barberini, su Facebook: “Noi non arretreremo di un centimetro sulla tutela della salute dei bambini!” E il tutto è stato confermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini (ANSA): “Vaccinarsi significa proteggere se stessi e la comunità di appartenenza. L’Umbria da molti anni è in testa per coperture vaccinali sulla popolazione di riferimento. Tutelare la salute dei bambini e proteggere i bambini immunodepressi che non possono vaccinarsi è un obbligo delle istituzioni preposte alla salute. Noi non arretreremo in questa conquista di civiltà e non scambieremo la salute delle persone per quattro miseri voti di movimenti minoritari, oscurantisti, antiscientifici….. la Regione Umbria si doterà di una propria legge regionale mantenendo l’obbligo della certificazione vaccinale per l’iscrizione a tutte le scuole della Regione”.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha affermato a Radio Anch’io che “Se ci sono elementi” per ricorrere alla Consulta contro un eventuale rinvio dell’obbligo vaccinale “lo faremo”. “Bisogna lanciare messaggi precisi a partire dalle evidenze scientifiche”, altrimenti “a rimetterci è la credibilità delle istituzioni”.
Il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ha così tuonato su Facebook: “La Sardegna contro ogni rinvio dell’obbligo vaccinale, senza se e senza ma, come ha detto benissimo il nostro assessore Luigi Arru. Spero sia così anche nelle altre regioni con presidenti Pd, come Campania e Puglia”. E poi (ANSA): “Siamo contro ogni deroga perché la scelta di vaccinare una persona non è privata ogni vaccino non fatto per scelta di una famiglia mette a rischio altre famiglie. Se, come regione a statuto speciale, ci sarà lo spazio per fare qualcosa in più, la faremo”.
E infine Zingaretti, presidente della Regione Lazio (DIRE): “Io credo che il Governo dovrebbe sostenere la scienza e non umiliarla, e dovrebbe sostenere il suo valore e quello del sapere, e non offenderlo. Quanto sta avvenendo sulla vicenda dei vaccini è abbastanza osceno, una posizione ideologica fatta contro la scienza e contro la salute dei bambini. Noi ci stiamo sentendo con moltissime altre Regioni, perché rispetto alla salute dei bambini non si deve fare alcun passo indietro. Faremo di tutto per difendere una conquista di civiltà degli italiani, contro l’ignoranza e contro il ritorno al Medioevo. L’Italia deve andare avanti e non tornare indietro”. Per ciò che concerne una eventuale legge regionale o un ricorso alla Consulta, il presidente ha sottolineato: “Stiamo valutando qual è l’opzione migliore”.
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