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Campagna “Pronto Diabete”: come gestire la malattia in epoca Covid

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Campagna "Pronto Diabete": come gestire la malattia in epoca Covid
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L’iniziativa, partita ieri, prevede consulenze gratuite in tutta Italia.

E’ partita ieri la nuova campagna “Pronto Diabete“, rivolta alle persone con diabete di tipo 2. L’iniziativa mira a rinsaldare la collaborazione tra diabetologi e medicina del territorio, creando un’occasione di confronto e sinergia tra i medici di medicina generale e gli specialisti, e al contempo a spingere i pazienti a visite periodiche per tenere sotto controllo la malattia e le sue complicanze. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio su tutto il territorio nazionale dalla Società Italiana di Diabetologia (SID), l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), con l’adesione di Diabete Italia Onlus e in partnership con AstraZeneca.

Durante la campagna le persone con diabete che da più di un anno non hanno contatti con una struttura specialistica e che non hanno una visita specialistica programmata nel corso dei prossimi 6-12 mesi potranno prenotare facilmente una consulenza specialistica gratuita con un diabetologo nei mesi di giugno e luglio, presso gli ambulatori dei medici di medicina generale, chiamando il numero verde 800 042747 o mediante lo screening proattivo dei medici di medicina generale, che potranno individuare tra i loro pazienti, coloro che rientrano nelle casistiche descritte in precedenza, e arruolarli quindi per la consulenza diabetologica.

Nel mondo sono circa 425 milioni le persone che vivono con il diabete, e solo nel nostro Paese si stima siano quasi 4 milioni i pazienti diagnosticati cui si aggiunge un sommerso di circa un milione e mezzo di persone. Il diabete di tipo 2, in particolare, è la forma più diffusa, riguarda oltre il 90% dei casi, ed è una patologia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue, iperglicemia, che può causare frequenti complicanze cardiovascolari e renali, come lo scompenso cardiaco, prima causa di ospedalizzazione per le persone con diabete in Italia, o l’insufficienza renale, ovvero malattia renale diabetica, che colpisce il 40% dei pazienti. Per una corretta gestione della malattia occorre attuare una strategia terapeutica aggiornata da controlli periodici, ma non è semplice coinvolgere un così grande numero di malati.

“La campagna ‘Pronto Diabete’ – spiega il Agostino Consoli, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia (SID) – intende favorire lo scambio esperienziale tra diabetologi e medici di medicina generale, finalizzato ad una gestione più efficace ed efficiente della cronicità del diabete. Nel corso di questa iniziativa entrambe le figure cliniche potranno condividere al meglio l’inquadramento diagnostico-terapeutico del paziente. Rendere ottimale la gestione della malattia significa estendere a tutti i pazienti le recenti tecniche di educazione e di empowerment, i metodi più sensibili e appropriati per lo screening delle complicanze, le terapie farmacologiche disponibili che consentano da un lato di raggiungere in sicurezza un controllo metabolico ottimale e dall’altro servano da presidio per la prevenzione delle complicanze cardiache, vascolari e renali: un processo complesso che richiede una gestione integrata della persona con diabete fondata su una efficace ed efficiente interconnessione tra lo specialista diabetologo e il medico di medicina generale in un percorso di lungo periodo”.

“Solo attraverso una gestione sinergica tra specialista e medico di medicina generale è possibile trovare la giusta sintesi, utile al miglioramento dello standard di cura, il nostro obiettivo finale, che mette al centro il benessere del paziente – sottolinea Paolo Di Bartolo, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) –. Se il medico di medicina generale è il principale depositario della salute dell’assistito, il diabetologo può e deve giocare un ruolo imprescindibile nel trattamento dei pazienti più complessi: questo circolo virtuoso è pienamente attuabile solo condividendo appieno le strategie di educazione e le terapie”.

La campagna intende anche sensibilizzare l’opinione pubblica sull’approccio attuale nella gestione della cronicità diabetica che si è spostata dalla cura della malattia conclamata alla prevenzione delle complicanze in tutti quei pazienti che presentano fattori di rischio quali l’ipertensione, l’abitudine al fumo, la dislipidemia, l’obesità. Il controllo medico può aiutare quindi le persone con diabete a essere proattive, non solo nel cercare di migliorare il proprio compenso glicemico ma anche nel rimanere costantemente ingaggiati nella appropriata gestione del diabete.

“L’attività di prevenzione è il cuore della medicina generale ed è per questo che abbiamo voluto offrire queste consulenze all’interno delle strutture di medici di medicina generale – dichiara Gerardo Medea, responsabile nazionale dell’Area Metabolica della Società Italiana Medicina Generale (SIMG) –. Il medico curante può dare innanzitutto un contributo fondamentale nella identificazione dei pazienti bisognosi di una consulenza specialistica. La gestione integrata e la presa in carico del paziente cronico con Diabete di tipo 2 può consentire di consolidare mutualmente esperienza e competenze tra i medici e promuovere una più efficace autonomia prescrittiva, per esempio, dei farmaci ipoglicemizzanti innovativi utili per i pazienti precoci o a rischio di complicanze cardiovascolari o renali”.

“Le persone con diabete, oggi come ieri, per la natura cronica della malattia, necessitano di una assistenza continua e durante la pandemia questa necessità è aumentata così come è diventata ancora più fondamentale la prossimità delle cure – sottolinea Rita Lidia Stara, dell’Associazione Diabete Italia –. Siamo felici di supportare questa iniziativa che rimette il Diabete al centro dell’attenzione e ha un valore sociale importantissimo, grazie alla preziosa collaborazione tra specialisti e medicina generale, in favore dei pazienti più fragili”.

La durata e le modalità precise di svolgimento delle consulenze saranno a discrezione degli specialisti dei centri aderenti, in base anche alla loro esperienza e valutazione e alle specifiche caratteristiche dei pazienti afferenti. La fruizione delle consulenze non comporta priorità per la prenotazione di visite diabetologiche o prestazioni diagnostiche successive, che dovranno essere poi prenotate secondo le modalità previste dalle autorità sanitarie locali e non interferirà con i rapporti con l’usuale centro diabetologico di riferimento del paziente.

Redazione Nurse Times

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