Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Diego Murracino (Nursing Up), Gianfranco Angioni (Usb Sanità), Marco Pulisci (Fsi) e Giovanni Congiu (Cisna).
Dopo le dimissioni di tutto lo staff dirigenziale (direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario), le scriventi organizzazioni sindacali denunciano l’imminente paralisi delle attività.
I segnali sono molteplici, nei mesi scorsi con le nostre organizzazioni sindacali abbiamo letteralmente sradicato un sistema basato sulla violazione delle norme contrattuali, sull’uso improprio di fondi, sull’assenza totale di trasparenza e una indiscutibile condotta antisindacale messo in essere dalla direzione e da alcuni coordinatori delle professioni sanitarie e tecniche.
Il richiamo alla legalità ha messo in evidenza l’insufficienza del numero di infermieri necessario per l’attività operatoria. A conti fatti mancano all’appello 48 infermieri per garantirne il funzionamento. Nei reparti di degenza, al Pronto soccorso, nei servizi di diagnosi radiologici la situazione è altrettanto drammatica .
Questo è il risultato del piano assunzioni triennale redatto con dati elaborati dalla direzione sanitaria, infermieristica e tecnica palesemente non veritieri e insufficienti per garantire livelli assistenziali adeguati nel rispetto della sicurezza e delle norme contrattuali.
Sono stati inseriti negli schemi di turnazione dei reparti (al fine di raggiungere sulla carta il numero minimo richiesto dai criteri di accreditamento regionale) infermieri che non lavorano alla assistenza dei pazienti ricoverati, in alcuni casi lavorano in altri edifici.
Le dotazioni organiche previste nel piano assunzioni sono inadeguate, non prevedono la presenza degli operatori socio sanitari nel turno notturno, forse la notte i pazienti ricoverati non hanno necessità di assistenza?
Le scriventi organizzazioni da circa due mesi hanno esercitato il diritto dì accesso agli atti per fare chiarezza e evidenziare alcune situazioni sospette sul probabile uso improprio di fondi contrattuali destinati all’attività dei trapianti ma il direttore del personale si ostina a non fornire i dati richiesti, dobbiamo pensare all’omissione d’atti d’ufficio?
La mobilità interna è priva di regole, non c’è trasparenza, viene negata la progressione economica nonostante gli accordi già firmati e ancora più grave vi è l’implosione dello stress correlato al lavoro con un aumento esponenziale di potenziali errori a danno della salute dei pazienti.
Siamo stanchi del modo in cui si stanno gestendo le risorse umane e professionali, siamo stanchi di vedere quotidianamente l’insoddisfazione dei pazienti, riteniamo urgente e indispensabile un rinnovamento radicale delle figure dirigenziali delle professioni sanitarie e tecniche.
Il nuovo Governo regionale sta ignorando l’emergenza del più importante ospedale della Sardegna. Vista la gravità delle condizioni in cui versa l’Azienda Brotzu riteniamo indispensabile un incontro con l’assessore alla Sanità.
Redazione Nurse Times
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