Tra le 18mila e le 22.500 persone hanno protestato martedì nella capitale. Sotto accusa i salari bassi, le difficili condizioni di lavoro e la carenza di infermieri.
Salari bassi, condizioni di lavoro terribili e una sensazione di totale abbandono da parte delle autorità. Queste le ragioni della protesta andata in scena martedì nelle strade di Bruxelles per denunciare i mali che affliggono la sanità belga e, in generale, tutte le professioni riguardanti l’assistenza sociale. Secondo le fonti, hanno manifestato tra le 18mila e le 22.500 persone.
I sindacati chiamano in causa le istituzioni, le quali non hanno previsto misure di sostegno a un settore così cruciale dopo la crisi pandemica, che ha peggiorato le condizioni di lavoro, provocando molti abbandoni e aggravando la carenza di vocazioni, così come accaduto in altri Paesi europei.
“Il messaggio che vogliamo far passare – ha dichiarato l’infermiera Tania Groderes – riguarda la necessità di molti più infermieri. Le professioni paramediche devono essere più attrattive, in modo che ci siano più giovani che le scelgano. Perché è davvero difficile avere una vita familiare stabile per chi fa questo mestiere”.
Redazione Nurse Times
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