Lo prevede un emendamento al Decreto Semplificazioni. L’ironia di Anelli: “Non sapevo che la provincia autonoma fosse stata annessa all’Austria”.
“Per il territorio della Provincia autonoma di Bolzano la conoscenza della lingua tedesca costituisce requisito sufficiente di conoscenza linguistica necessaria per l’esercizio delle professioni sanitarie”. Lo prevede un emendamento, approvato al Senato dalle Commisioni riunite I e VIII, al Decreto Semplificazioni (prima firmataria la senatrice Julia Unterberger, del Gruppo per le autonomie). In altre parole, non appena il Decreto diventerà legge, medici, infermieri e altri professionisti della salute potranno esercitare in provincia di Bolzano, e iscriversi al relativo Ordine, senza conoscere una parola di italiano. Nei servizi sanitari di pubblico interesse dovrà comunque essere assicurato agli utenti l’uso delle due lingue.
Pronta la reazione, non priva di ironia, di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo): “Non sapevo che la provincia di Bolzano fosse stata annessa all’Austria. La lingua ufficiale del nostro Paese, del nostro Servizio sanitario nazionale, è ancora l’italiano. E a prevederlo è proprio lo Statuto di Autonomia della Regione autonoma Trentino Alto Adige, il DPR n. 670 del 31 agosto 1972, avente valore di legge costituzionale, oltre alla Legge 482 del 15 dicembre 1999”.
Prosegue Anelli: “Comprendiamo l’importanza del bilinguismo in Alto Adige e, anzi, lo appoggiamo, in ottemperanza all’articolo 20 del nostro Codice deontologico, che considera il tempo della comunicazione quale tempo di cura. La comunicazione è dunque parte essenziale della relazione di cura e deve essere modulata in base alle conoscenze del paziente. Di fatto, però, questa misura attua la separazione normativa della provincia di Bolzano dal Servizio sanitario nazionale, modificando i requisiti e i titoli che la normativa prevede per praticare la professione medica in Italia, tra i quali la conoscenza della lingua italiana, da accertarsi per i medici stranieri all’atto dell’iscrizione all’Ordine. In altre parole, si consente ai medici austriaci di esercitare nella provincia di Bolzano senza che abbiano conoscenza della lingua italiana, creando una sorta di extraterritorialità rispetto al resto del territorio nazionale”.
Conclude il presidente Fnomceo: “Esprimiamo la nostra contrarietà, anche in considerazione del fatto che una legge provinciale che andava nella stessa direzione è stata impugnata dal Governo italiano di fronte alla Corte Costituzionale. Ci appelliamo dunque al Governo e al Parlamento perché facciano un passo indietro e stralcino l’emendamento, o lo annullino per mezzo di un emendamento soppressivo. Chiediamo in particolare alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, lo stralcio per estraneità di materia”.
Redazione Nurse Times
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