Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia ha incontrato il personale sanitario dell’ospedale ‘Vittorio Emanuele II’ di Bisceglie in Puglia.
“I Dpcm tanto vituperati in Italia sono stati presi e copiati da altri Paesi. L’Italia è diventata in questi mesi un esempio e questo mi rende orgoglioso”. ha detto alla stampa, come riportato su “Dire”. “Il Programma che vareremo porterà la sanità al centro del dibattito pubblico negli investimenti per rafforzare, come mai avvenuto nella storia, il modello di prevenzione territoriale pubblico, per dare forza ai medici di base e raccordare le reti. L’organizzazione della sanità- ha concluso Boccia- non si fa solo nei confini amministrativi”.
“In questi tre mesi ho girato tanti ospedali e mi è sembrato naturale tornando a casa venire qui per dire grazie a chi a mani nude ha affrontato il covid all’inizio di questa epidemia”, ha detto Boccia, che è originario proprio di Bisceglie. “Siamo arrivati impreparati e ci deve far riflettere su come il mondo evoluto e capace non è stato in grado di prevedere una epidemia”, ha proseguito evidenziando che “non possiamo continuare a pensare alla ordinarietà così come lo facevamo prima della epidemia”.
Intanto, il 22 giugno con il presidente Conte, ci sarà la consegna di diplomi di ringraziamento ai medici. I primi saranno i medici che si trovano a Roma e agli altri saranno spediti.
“Spieghiamolo che non è necessario andare a Milano per un alluce valgo, per un menisco o per un tumore. Ci si cura bene anche in Puglia. I mesi di lockdown hanno dimostrato che la mobilità passiva era diventata un business, un business malato. Lo dico ai grandi gruppi privati: investite al Sud perché qui c’è una grande sanità fatta da eroi normali che lo fanno anche a mani nude”, ha detto ancora Boccia.
“La sanità territoriale ha retto, quel mix tra pubblico e privato che non era stato oggetto dei modelli più opportuni di prevenzione territoriale ha funzionato dove era equilibrato. E quei territori che hanno avuto questo mix sbilanciato hanno avuto i maggiori problemi”, ha detto Boccia parlando dell’epidemia.
“È evidente che nel nostro sistema di prevenzione territoriale ci sono delle falle ma ora è il momento di fare il punto è capire cosa dobbiamo fare”, ha aggiunto il ministro.
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