Contattato da Torino Cronaca, un infermiere che ha assistito Berlusconi negli ultimi momenti della sua vita ha riferito il contenuto di una loro conversazione. “Gente come lei si batte nei posti del dolore e fa onore all’Italia che ho sempre amato e per cui continuerò a battermi”, gli ha detto il Cavaliere.
“Come va, presidente?”. “Bene, bene, sono acciacchi, ma li supererò come sempre”. Ha risposto così, Silvio Berlusconi, a un infermiere dell’ospedale San Raffaele di Milano che si è preso cura di lui nelle sue ultime ore di vita. Parole riferite dal sanitario (il quel ha chiesto di mantenere l’anonimato) a Torino Cronaca, che lo intercettato dopo la morte del Cavaliere.
“Gli ho detto che alle ultime elezioni ho di nuovo votato per il Centrodestra, e lui ha fatto uno dei suoi sorrisi coinvolgenti”. Risposta: “Spero per Forza Italia! E comunque bravo: ha fatto il suo dovere di italiano”. Continua l’infermiere: “Io ho annuito, perché ho capito che ci teneva davvero tanto. E potergli parlare non mi sembrava vero”.
E ancora: “Berlusconi aveva la voce un po’ flebile, ma dopo avergli parlato ero convinto che non finisse così. ‘Lei lavora qui?’, mi ha chiesto, e quando gli ho risposto di sì quasi ha tentato di abbracciarmi, aggiungendo che gente come me si batte nei posti del dolore e fa onore all’Italia che lui ha sempre amato e per cui voleva continuare a battersi”.
Poi un aneddoto sul proverbiale ottimismo di Berlusconi: “Avevo letto tempo fa che pensava di vivere fino a 120 anni e, anche se conosco bene la medicina, avevo pensato che queste sue dichiarazioni aiutassero non solo lui, ma le speranze di tanti anziani malati. E qui in ospedale ne vediamo tanti, troppi. Allora gliel’ho ricordato e lui mi ha risposto: “Ci spero ancora e voglio arrivare ai 150. Ma comunque il mio dovere per la nostra amata nazione penso di averlo svolto sempre, sia come imprenditore che come presidente del Consiglio!”. Ora spero solo che di fronte a un così grave lutto tutti mettano da parte le proprie posizioni politiche e le inimicizie”.
Berlusconi ha lavorato fino alle ultime ore. Sabato sera aveva visto in tivù la finale di Champions League tra Inter e il Manchester City. Poi l’improvviso tracollo. La situazione clinica è precipitata nella notte tra domenica e lunedì. Il suo medico personale, Alberto Zangrillo, è giunto al San Raffaele intorno alle 4 del mattino. E già poco prima delle 6 si era compreso che questa volta l’ex premier non ce l’avrebbe fatta. I figli hanno fatto appena in tempo ad arrivare per l’ultimo saluto.
A causare il decesso non è stata la polmonite: le ultime Tac rivelavano polmoni puliti dopo l’infiammazione delle precedenti settimane. E nemmeno l’insufficienza renale, che aveva preoccupato durante il ricovero. Berlusconi è morto per la leucemia di cui soffriva e che era insorta in fase cronica nel dicembre 2021.
La situazione clinica era compromessa sin dal 5 aprile. A maggio il peggio sembrava passato, ma venerdì Berlusconi è rientrato in ospedale per il riacutizzarsi della malattia, con i valori di piastrine e globuli bianchi fuori controllo. L’evento acuto sopraggiunto nella notte gli è stato fatale.
Redazione Nurse Times
Fonte: Torino Cronaca
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