Se urlavano, la bocca veniva tappata con un tovagliolo. Se si muovevano troppo venivano legati a una sedia o spinti contro il muro e bloccati con il banco.
E poi, grida, minacce, proprio dalle educatrici, quelle che avrebbero dovuto occuparsi di loro con professionalità e pazienza. È quanto hanno dovuto subire i piccoli pazienti di un centro di riabilitazione per bambini autistici e affetti da altre disabilità in provincia di Bari, a Noicattaro, dove tre educatrici e una insegnante di sostegno sono state arrestate e messe ai domiciliari dai carabinieri, mentre altre due sono indagate.
Le indagini dei carabinieri, avviate nell’ottobre scorso dopo la denuncia di una dipendente dell’Istituto Sant’Agostino di Noicattaro, un centro privato convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, che ha riferito ai militari di avere assistito a ripetuti comportamenti violenti e vessatori nei confronti dei piccoli, cominciati almeno dal 2016.
Trenta giorni in cui le telecamere installate dai militari hanno documentato i maltrattamenti. In totale 118 gli episodi contestati, minacce, insulti, ma anche violenze fisiche subite da nove ragazzi (di età compresa tra i 7 e i 15 anni) che nell’istituto, convenzionato con l’Asl, frequentavano la scuola primaria.
I piccoli venivano legati alle sedie con le braccia bloccate dietro la schiena, e le educatrici pigiavano fazzoletti sulla bocca fino a bloccargli il respiro.
I bambini vessati sono affetti da gravi forme di autismo e quindi in molti casi non erano nemmeno in grado di comunicare le violenze subite.
Una mamma ha raccontato di avere notato dei segni sulle braccia del figlio e quando ha chiesto spiegazioni le è stato risposto che era caduto. L’indagine è coordinata dalla procura di Bari che ora dovrà accertare se i dirigenti della struttura fossero a conoscenza dei comportamenti delle educatrici.
Sul caso è intervenuta anche la ministra alla Salute Giulia Grillo, che con un tweet ha chiesto al governatore pugliese Michele Emiliano di verificare se revocare la convenzione e chiudere la struttura “Non possiamo essere complici”.
Anche il Ministro Matteo Salvini interviene con un tweet sulla vicenda “Telecamere in asili e case di riposo, un impegno che voglio trasformare in realtà”.
Le immagini riprese dai carabinieri con le telecamere nascoste.
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