Con la lettera che pubblichiamo di seguito un gruppo di colleghi denuncia quanto sta accadendo nell’Azienda sanitaria partenopea.
Le direttive prima europee e poi nazionali suggeriscono di investire nella sanità, e soprattutto nei professionisti sanitari. Si legge praticamente ovunque di carenza di professionisti sanitari: articoloni che addirittura invocano infermieri stranieri. Ma al di là della remunerazione imbarazzante, quando leggete questi articoli indignatevi, perché sono solo dichiarazioni di facciata e menzogne.
Ve lo diciamo noi, infermieri dell’Asl Na3 Sud precari, in scadenza di contratto e attualmente in ferie forzate, a cui il contratto scade il prossimo 31 marzo. Ebbene sì, i tanto osannati e rari infermieri verranno mandati a casa: il fabbisogno e i tetti di spesa ci dicono che siamo di troppo.
Il nostro caso specifico è abbastanza clamoroso. Siamo infermieri assunti da un regolare avviso pubblico 8+8 (NON DI EMERGENZA), che saranno rimpiazzati da infermieri di agenzie interinali (rinnovati invece fino a luglio, indipendentemente dal prosieguo o meno dello stato d’emergenza). E nel frattempo, con i nostri contratti in scadenza, si continua a convocare dalla graduatoria in essere (altri precari).
Ètroppo se paragoniamo tutto ciò ad una sorta di turnover dei precari? Con graduatorie di merito e infermieri in scadenza, ci si affida anche ad agenzie interinali? Lo Stato si riempie la bocca parlando di stabilizzazioni. La Regione detta e raccomanda il rinnovo fino a dicembre 2022. E le Asl che fanno? Calcoli ragioneristici a discapito di qualità, Lea e servizi, con l’unico obiettivo di infoltire premi di produzione e lucidare poltrone dorate, facendo l’occhiolino alle agenzie interinali. Tra noi ci sono anche idonei di graduatorie che non scorrono, ma quella è un’altra triste storia. La domanda, quindi, pensiamo sia lecita:q questi benedetti infermieri servono o non servono?
Redazione Nurse Times
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