Momenti di tensione questa mattina al secondo piano della direzione generale della Asl di Lecce, dove un centinaio di lavoratori di Sanitaservice continuano lo stato di agitazione, per ottenere il passaggio a full time (35 ore settimanali), come è già avvenuto, sostengono loro, per le altre Asl.
Il corridoio, sede degli uffici di direzione e l’intera palazzina, è presidiata dagli uomini della Digos e dai carabinieri, a tutela dell’integrità fisica dei vertici aziendali e del personale della Asl.
Non sono mancate scene al limite dell’isterismo, quando un manipolo di lavoratori più turbolenti ha ripetutamente fatto pressione alla porta del direttore Mellone, per farlo uscire e spiegare la diversità di trattamento con le altre Asl.
«Il direttore Mellone – spiega Gianni Palazzo coordinatore di Usb– ci ha detto che per definire il passaggio a full time deve chiedere una deroga alla Regione e al Ministero, cosa che per le altre Asl non è avvenuta. Quindi chiediamo che venga qui l’assessore e ci dica se questo risponde a verità e perché Sanitaservice di Lecce non segue lo stesso percorso delle altre Asl».
E aggiunge, «Quindi avevamo ragione noi, quando abbiamo pensato che era un atteggiamento dilatorio quello della Asl che ha accettato le continue verifiche chieste da altri sindacati. Era una tecnica – sostiene Palazzo – che serviva a compromettere il passaggio a full time, come di fatto poi è avvenuto».
Il sindaco di Lecce Paolo Perrone questa mattina si è recato presso la sede della Direzione generale della Asl di Lecce per incontrare i lavoratori di Sanità Service e il direttore generale Valdo Mellone sulla questione “aumento dell’orario di lavoro”.
“Ho scritto una lettera all’assessore regionale alla Sanità, Pentassuglia” scrive Perrone in un comunicato “per comprendere per quale ragione i lavoratori di Sanità Service della Asl di Lecce ritengono di subire un trattamento normativo e contrattuale differente rispetto ai colleghi di altre province pugliesi. Una discriminazione – a loro parere – motivata dal fatto che altre Asl hanno proceduto a deliberare, per esigenze di servizio, il passaggio dei lavoratori dal part time al tempo pieno, modifica contrattuale in queste province già esecutiva a partire dal primo luglio scorso.
Ciò non si è verificato a Lecce, dove il Direttore generale della Asl Mellone (con il quale mi sono confrontato questa mattina) ha provveduto a seguire l’iter previsto presentando alla Regione la richiesta di adeguamento del personale al nuovo orario lavorativo, ma senza ottenere i risultati sperati.
Certo che si tratti di un puro caso, perché non vogliamo pensare di essere sempre territorio fanalino di coda per il governo regionale, resto in attesa di conoscere dall’assessore Pentassuglia le motivazioni di quanto avvenuto, nella speranza di poter rasserenare i lavoratori e poter dare loro le dovute spiegazioni”.
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