Il 70enne Alfonso Tamburello, che ha avuto in cura sia il vero che il finto Andrea Bonafede, è indagato nell’ambito dell’operazione che ha portato alla cattura del super latitante. Iscritto a Omceo Trapani, è sospettato di connivenza con la mafia.
“In Sicilia, per reati che riguardano connivenze con la mafia, procediamo sempre con la radiazione del collega, la massima sanzione applicabile. E’ una regola che ci siamo dati. E’ la sanzione massima che possiamo applicare”. Così Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo e coordinatore dei presidenti siciliani, a proposito della posizione di Alfonso Tumbarello, medico curante di Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro.
Il dottor Tamburello, 70 anni, è indagato nell’ambito dell’operazione che ha portato all’arresto del super latitante e potrebbe essere ascoltato nei prossimi giorni dall’Ordine di Trapani, dove risulta iscritto. Originario di Campobello di Mazara (Trapani), è stato per decenni medico di base nel suo paese, prima di andare in pensione nel dicembre scorso. Ha avuto in cura Bonafede, sia quello vero, il geometra che ha prestato il nome a Messina Denaro, sia quello finto, ovvero il boss catturato lunedì mattina dopo una latitanza durata 30 anni. Oltre al suo ex studio, i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello e Tre Fontane. Il medico è stato anche interrogato.
“L’Ordine dei medici – aggiunge Amato –, dopo aver verificato le notizie su eventuali coinvolgimenti di colleghi in inchieste giudiziarie, segue un iter di garanzia e tutela: prima vengono verificate le informazioni con la Procura e poi si ascolta il medico interessato. Prima di aprire un procedimento si attendono informazioni ufficiali, a meno che non ci sia una confessione diretta del medico”.
Redazione Nurse Times
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