Era in coda con un litro di latte nel centro commerciale Ipercoop di Carasco quando, ieri pomeriggio, ha sentito urlare: un uomo era stato colpito da malore e giaceva per terra prono davanti a un negozio; accanto la moglie paralizzata dalla paura che gridava il suo nome: “Carlo! Carlo!”.
Ylenia Catania, 42 anni, infermiera fuori servizio del 118 di Lavagna si è precipitata sul corpo dello sventurato, gli ha alzato la maglia e ha inizato a praticargli il massaggio cardiaco. Il 76enne non dava cenni di ripresa ma l’infermiera non si è data per vinta: “Ho continuato a rianimarlo per dieci minuti con l’aiuto di un’altra operatrice sanitaria che si è fermata”, racconta la soccorritrice e dirigente sindacale del Nursind per l’Asl4 Chiavarese.
“È il nostro lavoro ma non ci si abitua mai all’adrenalina che sale, d’altra parte è una soddisfazione poter essere d’aiuto e non smetterò mai di sottolineare l’importanza dei corsi di formazione e aggiornamento per la categoria”.
Nel frattempo gli addetti del centro commerciale hanno portato il defibrillatore in dotazione al negozio e l’operazione è continuata meccanicamente, Ylenia finalmente ha iniziato a sentire il polso dell’anziano:
“Quando ho percepito il battito e ho visto che pian piano riprendeva coscienza ho tirato un respiro di sollievo, era salvo”.
Accanto a lei anche la figlia di quasi 8 anni che ha assistito alla scena: “È stata una coincidenza ma in auto mentre andavamo all’Ipercoop Deyanira mi ha chiesto cosa significasse andare in arresto cardiaco e come si rianima un uomo; poco dopo ha visto la sua mamma sul campo: credo sia importante che anche i più piccoli, al momento opportuno, conoscano le basi del soccorso”.
Il signor Carlo è stato ricoverato all’ospedale di Lavagna in codice rosso ma al momento è fuori pericolo. “Questa mattina ho ricevuto la chiamata della moglie – racconta l’infermiera – si è commossa e, di cuore, mi ha detto che sono un angelo…ma io lo ripeto: ho fatto solo il mio dovere”.
L’episodio ha suscitato molto clamore, specialmente sui social dove Ylenia Catania è stata definita “angelo” e “eroina” ma l’infermiera ha risposto: “ho fatto solo il mio dovere”.
Conoscenza e formazione sia per bambini sia per adulti: “Importantissimo la presenza del defibrillatore nei luoghi pubblici – spiega la professionista – ma anche che i cittadini abbiano la possibilità di imparare ad usarlo per aiutare il prossimo”.
Il signor Carlo è stato ricoverato all’ospedale di Lavagna in codice rosso ma al momento è fuori pericolo. “Questa mattina ho ricevuto la chiamata della moglie – racconta l’infermiera – si è commossa e, di cuore, mi ha detto che sono un angelo…ma io lo ripeto: ho fatto solo il mio dovere”.
L’episodio ha suscitato molto clamore, specialmente sui social dove Ylenia Catania è stata definita “angelo” e “eroina” ma l’infermiera ha risposto: “ho fatto solo il mio dovere”. Abbiamo raggiunto Ylenia che è anche dirigente sindacale del Nursind è critica verso i politici in vista del prossimo rinnovo del contratto, e aggiunge:
“Siamo stufi di essere considerati Eroi perché siamo Professionisti con tanto di Laurea e corsi di formazione. Quando è il momento di “vantarsi” del nostro operato sono tutti in prima fila; quando si tratta di argomenti più “delicati” come contratti e quindi anche di retribuzione si fanno orecchie da mercante. Si pretende sempre di più da noi professionisti – conclude – ma non c’è un giusto feedback. Non bisogna perdere di vista l’importanza degli infermieri all’interno del SSN. I politici devono ascoltarci e darci il giusto riconoscimento per il nostro lavoro che rispetto ai colleghi Europei è sottovalutato e sottopagato. Abbiamo solo obblighi ma pochi diritti”.
Redazione Nurse Times
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