Si ripetono gli episodi di violenza nei confronti degli infermieri impegnati nei servizi più periferici e a diretto contatto con i cittadini. Abbiamo ampiamente documentato altri episodi in altri articoli, il seguente ripreso da un giornale locale, stupisce perché passato inosservato dai media nazionali, una notizia che ormai non fa più notizia, che lascia indifferente l’opinione pubblica. Un fenomeno che ha assunto il carattere di una vera e propria emergenza sociale nazionale, che esplode con episodi sempre più gravi. Non vorremo mai arrivare ad annunciare il sacrificio umano di qualche operatore sanitario solo per aver adempiuto al proprio dovere. Chiediamo più sicurezza per gli operatori sanitari impegnati, anche con campagne di sensibilizzazione da parte dei media nazionali che affrontino questa emergenza con più vigore.
Succede al pronto soccorso di Arezzo.
Un extracomunitario è entrato nel P.S. dell’ospedale san Donato precipitandosi allo sportello del triage, con furia ha aggredito l’infermiera in servizio, l’ha trascinata per terra e la colpisce con violenza, pugni al volto e al corpo.
La donna grida, atterrita e dolorante. Arrivano altri infermieri, si precipitano al triage i due carabinieri in servizio al pronto soccorso. Bloccano l’energumeno e prestano i primi soccorsi all’infermiera.
Il cittadino indiano è stato piantonato direttamente al pronto soccorso, anche per accertare le sue generalità. Non ci sono motivazioni, né giustificazioni per l’incredibile esplosione di violenza ai danni di un’infermiera inerme e in un luogo pubblico come l’ospedale.
Quanto alto è il prezzo che gli operatori sanitari devono pagare?
Giuseppe Papagni
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