Molti preferiscono andare in altre zone: reparti sguarniti e sanità nel caos.
«Abbiamo avuto defezioni, licenziamenti, probabilmente per una appetibilità maggiore delle altre Aree Vaste, abbiamo perso 17 unità solo a giugno, oltre a quelle fisiologiche. Abbiamo chiesto ai vertici Asur di intervenire in maniera tempestiva, altrimenti non riusciremo a mantenere il piano ferie di luglio ed agosto». Così Stefania Mancinelli, direttrice di presidio ospedaliero dell’Area Vasta 2 (Fabriano-Jesi-Senigallia-Ancona), durante la commissione consiliare convocata per i problemi della sanità.
L’intervento della Mancinelli ha seguito quello dei sindacati, a dir poco preoccupati per la tenuta del sistema, anche dopo le ferie, viste le mancate stabilizzazioni del personale in Area Vasta 2. La stessa Mancinelli ha ammesso di aver dovuto redigere il 20 maggio «un piano ferie al limite delle capacità di tenuta del sistema» e che sarebbe rimato valido «se il personale fosse rimasto invariato, cosa non avvenuta (per la fuga verso altre Aree Vaste che assumono e per l’uscita con “quota 100” di diverse unità, ndr)».
Le ha fatto eco Rosaria Ciancaione, responsabile del personale: «Nessuno può nascondere le criticità, perché parliamo di tagli per oltre 4 milioni di euro sul piano assunzioni. Stiamo cercando di gestire la situazione con accorpamenti, ma c’è stata la dipartita di tante risorse umane. Cercheremo di effettuare assunzioni più velocemente possibile, prendendo 20 infermieri da Marche Nord. In settimana avremo i nominativi per poter assumere. Per le oss ci rivolgeremo all’Area Vasta 5 e richiameremo il personale assunto in Area Vasta 2. Per il futuro avremo risorse in più, ma non sappiamo ancora quante».
Il neodirettore dell’Area Vasta 2, Giovanni Guidi, bersagliato dai sindacati, ha rimarcato: «In Area Vasta 2, nell’ultimo anno, sono state 38 le assunzioni di dirigenti medici, il 46% delle quali su Jesi. Sono 15 i nuovi incaricati a dirigere strutture complesse, il 50% dei quali su Jesi. Sto prendendo atto della varie situazioni, ma si lavora in una logica di presidio unico tra Jesi, Senigallia e Fabriano».
Durissima la chiusura di Massimo Bacci, sindaco di Jesi, dopo che il consigliere regionale Enzo Giancarli ha puntato il dito con forza contro l’assenza del direttore Asur, Alessandro Marini: «Non c’è proprio la percezione delle difficoltà di questa regione, che soffre tantissimo in ogni settore, a partire dall’economia. Occorrono chiarezza, anche sull’eventuale decisione di rivolgersi al privato, e dirigenti all’altezza. Se si è in grado di fare, fatelo. Altrimenti fatevi da parte. Non si può affidare la sanità pubblica a chi non è in grado di gestirla. La situazione, rispetto allo scorso anno, è solo peggiorata. La palla di neve sta diventando una valanga e va fermata, o ci seppellirà. Stiamo precipitando».
Redazione Nurse Times
Fonte: il Resto del Carlino
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