Martedì 21 novembre, all’Azienda ospedaliera universitaria di Verona, è stato firmato il contratto integrativo per il comparto sanitario. Accordo raggiunto con tutte le sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Rsu, Nursing up e Nursind) e volto alla valorizzazione delle professionalità. Si applica a circa 4mila dipendenti, nel 90% dei casi infermieri, ma anche operatori socio sanitari, fisioterapisti, ostetriche, tecnici di laboratorio e di radiologia, segreterie e amministrativi.
Nella sostanza, al Contratto collettivo nazionale del comparto sanitario l’Azienda ospedaliera aggiunge quello integrativo, che andrà a premiare con maggiori trattamenti economici i sanitari che si sono specializzati con corsi professionali e con maggiore esperienza: merito e formazione, in sostanza.
«Ci sono infermieri che hanno conseguito specializzazioni o master – spiega il delegato Sanità della Cgil Verona, Simone Mazza –, come ad esempio gli assistenti anestesisti, o anche gli “stomisti” o i tutor didattici, a cui verranno dati incarichi professionali specifici e che potranno ricevere in aggiunta allo stipendio dai 4mila ai 5mila euro lordi l’anno».
A tale scopo sono stati instituiti più di 120 nuovi incarichi per chi abbia maturato negli anni una specifica professionalità. Per le progressioni economiche è stato inserito fra i parametri anche quello che valuta la formazione professionale, in aggiunta ai precedenti criteri dell’anzianità e della valutazione del dirigente. L’obiettivo di agevolare l’alta specializzazione dei dipendenti è sostenuto anche da una terza novità contrattuale relativa al diritto allo studio, con una semplificazione per i permessi lavorativi per la frequenza di master.
L’Integrativo Aoui disciplina anche i minimi di sciopero e la pianificazione delle reperibilità. Nelle settimane scorse, inoltre, è stato anche deliberato il regolamento che recepisce la norma nazionale per consentire anche al personale infermieristico l’esercizio della libera professione. Una pre-intesa molto simile all’integrativo di Aoui è già stato firmato dai sindacati anche con l’Usl 9 Scaligera.
Soddisfazione dei sindacati per il contratto integrativo, sebbene rimanga ancora aperto il fronte del nuovo sistema operativo informatico, Sio, che sta pure dividendo le posizioni dei sindacati veronesi.
«Per noi il Sio continua a creare un sacco di problemi – sottolinea Mazza –, tanto che continuiamo a tenere presidi dinnanzi all’ospedale di Borgo Trento. Permane l’incremento del rischio clinico e la diminuzione di assistenza perché si perde troppo tempo per far funzionare il sistema. Noi siamo pro-digitalizzazione, ma questo programma sta creando troppi problemi, per non parlare della falla su cui si è inserito l’attacco hacker che ha sollevato tante domande».
E ancora: «Deve essere messo un punto fermo a questa sperimentazione, che ricordiamo sono quasi 150 giorni che è stata avviata contro i 50 entro cui doveva concludersi e siamo ancora senza il collaudo. Quindi o il sistema funziona oppure lo si ferma fino a quando sarà in grado di funzionare».
Di parere diverso il segretario della Uil Verona, Stefano Gottardi: «Siamo contenti del risultato raggiunto tutti insieme per il contratto integrativo, soprattutto in questo momento difficile per gli scontri sul Sio. Su questo ultimo punto, noi abbiamo avanzato una proposta alla Regione perché venga premiato economicamente il personale che si sta adoperando così faticosamente per il buon funzionamento del sistema informatico. I miglioramenti al sistema ci sono stati, poi è subentrato l’hackeraggio che ha rallentato tutto, ma ora si stanno riprendendo. E ci riusciranno sicuramente, altrimenti non viene siglato il collaudo e l’azienda che l’ha installato non viene pagata».
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere della Sera
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