Tre operatori socio-sanitari sono finiti in carcere e quattro ai domiciliari per le violenze fisiche e verbali ai danni di anziani ospiti della struttura, situata nella zona di Chiaia. Le vittime erano di età compresa tra 80 e 100 anni.
Sette operatori socio-sanitari che lavoravano in una Rsa della zona di Chiaia, a Napoli, sono finiti agli arresti (tre in carcere e quattro ai domiciliari) dopo un blitz dei carabinieri della Compagnia di Napoli Centro. Sono gravemente indiziati, in concorso fra loro, di maltrattamenti continuati e pluriaggravati nei confronti di anziani ospiti della struttura, tutti di età compresa tra gli 80 e i 100 anni.
Stando alle indagini dei militari, coordinate dalla sezione della Procura della Repubblica partenopea che si occupa di “Violenza di genere e tutela delle fasce deboli”, le umiliazioni, le minacce, persino la violenza fisica rappresentavano una pratica quotidiana. Una pratica particolarmente odiosa in quanto rivolta contro anziani indifesi, affidati alla cura della residenza, ma spesso abbandonati al loro destino, se non peggio.
A inchiodare gli indagati, tre quali avrebbero avrebbero anche indebitamente percepito il reddito di cittadinanza (uno in forma diretta, due in maniera indiretta), è stata una lunga sequela di intercettazioni ambientali, sia audio che video. Dopo gli arresti, i carabinieri del Nil e del Nas stanno ora effettuando perquisizioni e accertamenti sullo stato dei luoghi e, soprattutto, sullo stato dei circa 15 anziani ospiti, supportati da personale dell’Asl Napoli 1.
Redazione Nurse Times
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