Sono 22.000 i medici pronti a entrare nelle scuole di specializzazione e al corso per la medicina generale, a fronte di 14.000 posti. “E gli altri?” si domanda il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
“Destinati a diventare ‘camici grigi’, medici a gettone, costretti in un limbo di inoccupazione, disoccupazione, sottoccupazione, in una parola di sfruttamento? Uno sfruttamento tanto più bieco perché fa leva sulle loro speranze, sui loro sacrifici per arrivare alla laurea in Medicina, sul loro giusto desiderio di portare a termine il percorso formativo. E perché è messo in atto dallo Stato, da quello stesso Stato che prima non li crea le condizioni per formarli, e, dopo, approfitta della loro posizione di fragilità per utilizzarli, sottopagandoli, per tamponare le falle del sistema. La FNOMCeO non ci sta: è qui e ora il momento di azzerare l’imbuto formativo, il collo di bottiglia tra laurea e specializzazione. E di dare così, dopo anni di denunce e battaglie, un futuro ai nostri giovani e al nostro Servizio Sanitario nazionale. A questi colleghi vorrei dire: la FNOMCeO è con voi; la vostra battaglia è la nostra battaglia” denucnia Anelli a seguito di una mobilitazione che ha visto scendere nelle piazze italiane i giovani medici di 14 sigle sindacali.
Medico di medicina generale, figura essenziale
FNOMCeO ha già denunciato, in diverse occasioni, i tagli che hanno indebolito il Servizio sanitario nazionale. La federazione ha anche proposto una riforma strutturale, punto per punto, del percorso formativo. “Abbiamo combattuto e ottenuto. Dapprima, l’aumento del numero dei contratti di specializzazione che, con il Governo precedente, grazie soprattutto al Ministro Giulia Grillo, erano arrivati a pareggiare, per numero, i laureati di quella tornata. E, sempre l’anno scorso, l’incremento sino a 2000 delle borse per la Medicina generale” dice Anelli.
“Oggi, con il Ministro Roberto Speranza arriviamo ad aggiungere ancora altri 4.200 contratti di formazione specialistica. Ma quelle 2.000 borse per il corso di formazione specifica in medicina generale non ci sono più, sebbene riteniamo siano il numero giusto per scongiurare la carenza ormai in atto di medici di medicina generale – continua -. Ricordiamo che il medico di medicina generale è figura essenziale se si vuole, come si vuole, potenziare l’assistenza sul territorio anche per prevenire, disinnescare e gestire la seconda ondata dell’epidemia di Covid-19”.
“In quest’ottica, risulta inspiegabile che la formazione in medicina generale sia stata completamente dimenticata nell’ambito del Decreto Rilancio2″.
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