Al 70enne Marc Archambault è stato somministrato il farmaco approvato con procedura accelerata dalla Fda. Non mancano le polemiche, legate ai risultati incompleti dei test.
Marc Archambault (foto), un agente immobiliare 70enne di South Kingstown, nello Stato americano del Rhode Island è il primo paziente al mondo a cui è stato iniettato l’Aducanumab, un farmaco mirato a contrastare la malattia di Alzheimer e approvato il 7 giugno dalla Food and Drug Administration (Fda). Venduto con il marchio Aduhelm e prodotto dall’azienda Biogen, sarebbe il primo medicinale a intervenire in modo diretto sui meccanismi fisiologici dell’insorgere della patologia, ovvero la formazione di placche betamiloidi sul cervello, così da rallentare il declino cognitivo.
Dopo aver concluso che “i benefici per i pazienti con Alzheimer trattati con l’Aduhelm superano i rischi della terapia”, la Fda ha scelto la procedura d’approvazione accelerata utilizzata per fornire accesso a terapie per malattie gravi per le quali non esistono cure sufficienti. Tuttavia la Biogen dovrà condurre ulteriori test clinici, dal momento che i risultati della prima fase di sperimentazione sono stati giudicati incompleti. Da qui le polemiche, che non sono mancate. Secondo qualcuno, infatti, i risultati degli studi clinici sarebbero contrastanti e l’approvazione da parte dell’Fda sarebbe stata frettolosa, peraltro avvenuta contro il volere del comitato indipendente della stessa Fda, da cui si sono dimessi tre membri.
Ma Archambault ha spiegato che il farmaco potrebbe essere l’ultima possibilità di impedire chel’Alzheimer progredisca in una fase avanzata, in cui si perderebbe la capacità di portare avanti una conversazione o persino di controllare i movimenti. “Da quando mi è stato detto che la Fda ha approvato Aduhelm e che sono idoneo alla cura sono ovviamente più felice – ha affermato –. Il pensiero che l’ultimo stadio dell’Alzheimer ora potrebbe essere lontano o che potrei non peggiorare è incredibile. Mi sento molto fortunato ad aver avuto questa opportunità”.
Stephen Salloway, che sovrintende al programma Memory and Aging Program nella città di Butler, dove il 70enne è stato curato, ha spiegato che il farmaco sarà somministrato una volta al mese a circa 10. “E’ un passo storico. Stiamo aprendo una nuova era nella cura del morbo di Alzheimer”, ha dichiarato.
Il prezzo fissato da Biogen è di 56mila dollari all’anno (circa 46mila euro), cifra tra 7 e 22 volte superiore rispetto alle stime Icer di prezzo equo. E anche se la maggior parte dei pazienti sarà coperta dal programma sanitario federale Medicare, l’Alzheimer’s Association ha affermato che il costo è “semplicemente inaccettabile”.
Redazione Nurse Times
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